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Industria chimica, Misiani (Pd): energia più competitiva

Roma, 17 dic. (askanews) - "La crisi strutturale dell'industria italiana è evidente: negli ultimi tre anni la produzione complessiva è scesa del 5,4%, mentre quella della chimica ha registrato un calo superiore al 12%. A fronte di questi numeri attendiamo ancora il libro bianco sull'industria annunciato un anno fa dal ministro Urso e un piano efficace contro i dazi". Lo ha detto Antonio Misiani (Pd), vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato, intervenendo a Largo Chigi, il format di Urania TV. Misiani ricorda che "serviva un programma triennale di sostegno agli investimenti innovativi. La proroga al 2028 di Transizione 5.0 è positiva, ma perde forza la componente green e sarebbe stato preferibile mantenere il credito d'imposta". Sul fronte energetico, il senatore sottolinea che "l'energia italiana resta la più cara in Europa. Il nodo centrale è il disaccoppiamento tra il prezzo dell'energia elettrica e quello del gas, insieme alla diffusione di contratti di acquisto di lungo periodo, in grado di ridurre strutturalmente le bollette". "Le rinnovabili - aggiunge - vanno sviluppate anche perché sono economicamente più convenienti. Il Green Deal presenta eccessi di burocrazia, ma la semplificazione non può tradursi in un arretramento: la competizione globale con Stati Uniti e Cina si gioca sulle filiere green, mentre i margini di bilancio europei restano troppo limitati". Misiani critica inoltre alcune scelte recenti: "La proroga ventennale delle concessioni per la distribuzione elettrica rischia di trasferire costi sui cittadini e le imprese. Abbiamo presentato un emendamento correttivo. Anche sull'idroelettrico, eventuali proroghe devono garantire prezzi calmierati. Infine - conclude - non va abbandonata la chimica di base, che resta un pilastro industriale".

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