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Diritti umani, El Mansoub: io diplomatico al lavoro per la pace

Roma, 15 dic. (askanews) - Ha appena 28 anni, è di origine marocchina ma è cresciuto in Italia. Marouan El Mansoub (Maru Colonti sui social) è un giovane imprenditore che lavora nel campo della formazione da oltre sette anni ma, da tre, è anche diplomatico Onu per i diritti umani: "Da ragazzo -spiega- avevo il desiderio di fare politica senza però appartenere a un partito politico. Per questo, dopo aver avviato la mia attività lavorativa, ho deciso di spendermi per il prossimo. Con l'obiettivo di dare il mio contributo per la pace". Diversi gli ambiti nel quale si orienta il proprio raggio di azione come Ambasciatore Onu: "Mi sono prodigato -dice ancora El Mansoub- perché multinazionali americane e russe investissero in Africa, nei Balcani e nel Medio Oriente per dare lavoro e mi occupo di intervenire in tutte le aree di crisi. Anche e soprattutto nel recente conflitto fra Israele e la Palestina.".

Un'area geografica che conosce molto bene, essendo stato protagonista, appena un anno fa, di un incontro fra il mondo cristiano e quello musulmano: "Il nostro compito principale -rileva El Mansoub- è di dire e di far dire la verità. I civili, sulle cui teste piomba all'improvviso una guerra, hanno il diritto di sapere come stanno realmente le cose. Per questo, verifichiamo se le informazioni giornalistiche sono corrette e se vengono rispettati i diritti umani. La conoscenza del resto è la prima arma per sanare ferite e per porre le basi per una pace duratura. Ho capito che sapere e guardarsi negli occhi è l'antibiotico più potente che abbiamo".

Sono diverse le aree di crisi dove Marouan El Mansoub, intervenuto su vari aspetti sia alla Camera dei Deputati che all'Università Tor Vergata di Roma, ha dato il proprio apporto diplomatico, come ad esempio in Medioriente e nei Balcani. Diplomazia e comunicazione sono del resto inscindibili e il giovane Ambasciatore Onu ha una grande esperienza in entrambi i campi: "Cerco di fare il possibile -sostiene- ma ho un obiettivo che mi preme più di tutti: battermi contro i cospicui investimenti che si fanno nell'acquistare armi. Credo che siano soldi che avrebbero migliore destinazione nei Paesi più poveri della terra, dove nemmeno è possibile accedere all'istruzione. Ogni anno, ci poniamo l'obiettivo di dare nuova vita a scuole disseminate lì dove impera la povertà e dove, troppo spesso, diventa difficile anche sognare. Una goccia che, prima o poi, formerà il mare".

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