Il giro del mondo in 7 giorni

Giovanni Massini

Agosto da record, per Mercedes Amg, che ha voluto mettere alla frusta il suo prototipo «GT XX», un’elettrica pura super prestazionale, con uno stressante test svoltosi sulla pista di Nardò, a simulare un vero e proprio giro del mondo. Il percorso stimato è stato di 40.075 km, completato in: 7 giorni, 13 ore, 24 minuti e 07 secondi. Un’impresa titanica: 3.177 giri di pista, effettuati da due auto, a velocità elevatissime, quasi sempre sui 300 km/h, che sono arrivate entrambe al traguardo, con pochi km di scarto. 

 

  


Queste due Amg hanno stabilito un totale di 25 record, con una media di oltre 5.300 chilometri al giorno percorsi, tra i quali anche quello di percorrenza sulle 24 ore: 5.479 km, con oltre 1.500 km di vantaggio, sul precedente. Record che fanno seguito ad altri record, stabiliti lo scorso anno con la Amg One, sul Nürburgring-Nordschleife. Ma andiamo per ordine e vediamo con che cosa abbiamo a che fare. Il Concept Amg GT XX anticipa una super car elettrica, infarcita di tecnologie all’avanguardia, che in parte troveremo sulle auto che nasceranno dalla piattaforma Amg.EA, già dal prossimo anno. Un mezzo sviluppato in collaborazione con lo specialista britannico di motori elettrici Yasa (controllata al 100% di Mercedes-Benz AG). L’architettura tecnica si sviluppa su tre motori a flusso assiale, due sull’asse posteriore ed uno sull’anteriore, che sviluppano un totale di ben 1.000 kW (1.360 Cv).
La trazione è ovviamente integrale, totalmente variabile tra i due assi.

 

 

Di base, è l’asse posteriore a spingere, ma quando serve uno spuntino extra o una correzione di assetto, ecco che entra in campo l’anteriore. Innovativa anche la batteria, di derivazione Formula 1®, che utilizza delle celle Ncma cilindriche di nuova concezione, ad elevata densità di energia (oltre 300 Wh/kg), alloggiate in una struttura in alluminio saldato al laser, il che migliora la conduttività elettrica e termica. Il pacco batterie, composto da 3.000 celle, è raffreddato da un olio elettricamente non conduttivo e la tensione è di oltre 800 volt. La gestione termica è stata strutturata per consentire il massimo, per uso spinto ed intensivo. Il caricatore di bordo arriva alla stratosferica cifra di 850 kW (livelli ancora non disponibili in strada, almeno da noi), il che consente di stoccare 400 km di autonomia in soli 5 minuti. «Siamo il primo produttore a utilizzare motori a flusso assiale con batterie raffreddate direttamente – ha commentato Michael Schiebe, CEO Mercedes-Amg GmbH – ed abbiamo dimostrato in modo impressionante quanto siano superiori queste tecnologie, per prestazioni e tempi di ricarica». 
Un motore a flusso assiale non è cosa facile da comprendere, ma vediamo di provarci lo stesso. In queste unità, il flusso elettromagnetico corre parallelo all’asse di rotazione del motore, non come in un elettrico convenzionale, dove corre perpendicolarmente. Tutto ciò si traduce in una struttura composta da dischi sottili, con lo statore posizionato tra due rotori, il che riduce i pesi, le dimensioni ed aumenta le performance. I motori a flusso assiale, infatti, risultano notevolmente più compatti e leggeri e vantano una densità di potenza di circa tre volte superiore, ad un elettrico tradizionale. Ciò consente prestazioni di guida di alto livello, molto più frequenti ed una potenza di picco continua elevatissima. Tornando a noi, questo test, estremamente impegnativo, ha dovuto fare i conti con le estreme sollecitazioni, cui sono stati sottoposti mezzi e piloti, visto che le auto hanno viaggiato quasi sempre sui 300 km/h. 

 


Lo stress per tutto il sistema è stato enorme, soprattutto per i continui cicli di ricarica a tenzioni altissime e con temperature che, durante il giorno, toccavano i 35 gradi Celsius, all’ombra (immaginiamo al sole). Un test che ha messo alla prova tutti gli elementi della filiera: pneumatici (Michelin), squadra box, servizi antincendio e soccorso, supporto remoto ad Affalterbach (sempre collegata), i tecnici Alpitronic (esperti in stazioni di ricarica). Un’impresa titanica, dunque, che ci comincia a far intravedere una luce, sulle potenzialità della mobilità elettrica. «I propulsori della nostra azienda – ha concluso Markus Schäfer, chief technology officer, Mercedes-Benz Group AG - hanno ottenuto successi rivoluzionari nelle primissime gare su strada nella storia dell'automobile, più di 120 anni fa e hanno stabilito parametri di riferimento per decenni. 
Abbiamo dimostrato le capacità prestazionali di propulsori diesel e benzina innovativi. Ora, con il programma tecnologico Concept Amg GT XX, stiamo entrando in una nuova dimensione di prestazioni, questa volta con trazione completamente elettrica. L'obiettivo è ridefinire i limiti di ciò che è tecnicamente possibile nell'era della trazione elettrica».