WEC a Imola, la Ferrari guida la passione italiana per l'endurance
La Motor Valley ospita la 6 Ore: il Mondiale WEC torna sul circuito Enzo e Dino Ferrari tra grandi sfide in pista e un'intera città in festa
Ferrari in casa, Toyota alle calcagna e Porsche all’assalto: la 6 Ore di Imola infiamma la Motor Valley.
C’è un prima e un dopo per ogni circuito che entra nel Mondiale Endurance. Imola è diventata la casa italiana del WEC e questo week end di Pasqua sarà passione a quattroruote. Sarà il suo fascino da vecchia scuola, le colline verdi sullo sfondo, i muretti vicini e quell’atmosfera che solo la terra dei motori sa regalare.
La 6 Ore che scatterà domenica 21 aprile non è solo una gara: è una celebrazione. Il rombo dei prototipi, i paddock aperti al pubblico, il tricolore sulle tute degli uomini Ferrari. In città si respira l’aria del grande evento: sold out gli hotel, ristoranti pieni, viabilità modificata e autobus gratuiti per gli spettatori. Anche il Comune, fiero ambasciatore della manifestazione, ha attivato una rete logistica per accogliere al meglio le migliaia di tifosi in arrivo.
Imola è oggi una vetrina del Made in Italy e un laboratorio della diplomazia sportiva. Eventi come il WEC, la Formula 1 e tante competizioni internazionali portano ogni anno un flusso costante di visitatori e opportunità economiche, trainando turismo, filiere tecnologiche e know-how motoristico. È fondamentale che il Governo confermi il proprio impegno per l’edizione 2026 del GP Made in Italy e assicuri risorse anche per gli anni successivi. In un momento di transizione globale e incertezza industriale, Imola può diventare un simbolo del rilancio sportivo e produttivo dell’Italia, con una visione che unisca identità, sviluppo e innovazione.
Il layout del circuito del Santerno non perdona: curve tecniche come la Rivazza e la Piratella, tratti da pelo come la Variante Alta e l’Acque Minerali. In 6 ore può succedere di tutto, e il traffico sarà un fattore decisivo. Con 37 vetture in pista tra Hypercar e LMGT3, la gestione dei doppiaggi sarà uno dei temi centrali. La strategia ai box? Fondamentale. Lo sa bene Toyota, che punta tutto sull’affidabilità e su un BoP favorevole dopo il Qatar.
Le rosse #50 e #51 correranno in casa, e il tifo sarà tutto per loro. Pier Guidi, Giovinazzi e Calado da una parte, Fuoco, Molina e Nielsen dall’altra. Due equipaggi che conoscono bene la pressione, ma anche la magia di correre con il Cavallino rampante nel cuore dell’Emilia.
“Il supporto del pubblico sarà una spinta – ha detto Antonello Coletta – ma dovremo restare concentrati: Imola è insidiosa”. Ferrari arriva che ha già consumato il pranzo di Pasqua con 7 kg in più di BoP, al pari di Cadillac e Aston Martin. Un handicap che in un tracciato così tecnico potrebbe pesare nei long run.
Occhio a Porsche, che in Qatar ha deluso ma a Imola torna con una configurazione più leggera. E poi c’è Cadillac, Aston Martin, il debutto di McLaren tra le LMGT3. Insomma, il WEC si presenta con un parterre degno delle grandi occasioni. Il paddock è un mosaico di culture, colori e tecnologia. E nei box si respira la stessa tensione delle 24 Ore di Le Mans.
Per chi sarà a Imola, l’esperienza sarà totale: paddock aperti, attività per famiglie, cibo locale e merchandising ufficiale. Per chi segue da casa, diretta su Eurosport 2, streaming su Discovery+ e servizio completo su FIAWEC.tv, con partenza alle ore 13.
Ma la vera bellezza di Imola sarà negli occhi dei bambini con le orecchie tappate, dei tifosi con le bandiere, dei turisti che si chiedono perché ci sia così tanta gente su un ponte. Perché in fondo, più che una gara, la 6 Ore di Imola è un rituale. E quando il sole calerà sulla Variante Bassa, forse non sapremo ancora chi ha vinto. Ma sapremo che il WEC ha trovato una nuova casa. E che l’Italia, ancora una volta, ha fatto centro.
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto