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Sinner trionfa agli Australian Open ed entra nella storia: battuto Medvedev

Francesca Schito
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Si è concluso l’ultimo atto degli Australian Open. Jannik Sinner, alla sua prima finale Slam, ha sfidato Daniil Medvedev. Sebbene i precedenti parlassero russo, con l’ex numero uno del mondo avanti 6-3, l’azzurro, con gli ultimi tre scontri vinti alle spalle, è riuscito a trionfare. Il 22enne di San Candido è arrivato con un percorso quasi netto, solo un set lasciato per strada nella semifinale contro Djokovic. Medvedev e Sinner sono rispettivamente numero 3 e 4 del mondo. 

 

Primo set: Partita di sofferenza per Jannik Sinner che non riesce a mettere la prima in campo. Il primo parziale se lo aggiudica Daniil Medvedev, grazie ai break arrivati al terzo e al nono game (6-3). Il russo ha preso le giuste contromisure dopo tre sconfitte consecutive contro il 22enne di San Candido: in risposta - lui che risponde sempre molto indietro - si è avvicinato di almeno un paio di metri alla riga di fondo, togliendo i riferimenti all’azzurro. Negli scambi il russo è di una precisione millimetrica andando a colpire spesso le linee, attaccando gli spazi e scendendo a rete non appena possibile.

 

Secondo set: Il secondo parziale è un monologo del russo fino al 5-1. Sinner non trova soluzioni per contrastare lo stradominio che Medvedev ha messo in campo a livello tattico. Con il rovescio il russo fa quello che vuole e il vantaggio acquisito gli permette di giocare senza troppa pressione. Dall’altra parte Sinner sembra sempre più in difficoltà. Le gambe non vanno come dovrebbero, non riesce a proporre variazioni tali da rendere il suo gioco meno prevedibile. Il parziale si mette malissimo, con l’ex numero del mondo avanti 5-1 e due break. L’altoatesino però prova a invertire la rotta strappando a sua volta il servizio al moscovita nel settimo gioco. Nell’ottavo game, Sinner trova il primo ace della sua partita, un segnale che fa ben sperare per il prosieguo del match. Questo è il primo gioco in cui il servizio del ragazzo della Val Pusteria fa la differenza. Jannik prova a cambiare le carte in tavola abbandonando la diagonale di sinistra e provando invece a fare male sul lato del dritto dell’avversario. L’italiano ha la palla break per rimettere in carreggiata il set ma non riesce a trasformarla. Medvedev chiude il parziale sul 6-3 e conduce 2 set a 0.

 

Terzo set: Quello che scende in campo nel terzo parziale è un Sinner decisamente diverso. I turni di servizio raramente sono in discussione, l’azzurro prova a variare con maggiore intensità e Medevedev perde certezze. Il russo è meno brillante, la stanchezza di un torneo lungo e complesso si inizia a fare sentire. Non ci sono break fino al 5-4 Sinner. Poi il 22enne di San Candido prova l’accelerata e riesce a strappare il servizio all’avversario chiudendo il parziale sul 6-4. Jannik dimezza la distanza, la partita si apre, adesso è tutta da giocare.

 

Quarto set: Sinner ci ha preso gusto. Invertita la tendenza dei primi due parziali, il quarto set della finale degli Australian Open finisce nelle mani del tennista italiano. Non ci sono break nella prima parte del set, Sinner rischia sul 3-3 e servizio, ma un ace lo toglie d’impaccio. Quello che sembra arrancare in questa seconda parte del match è Daniil Medvedev. É Sinner ad avere in mano le chiavi del gioco, rischia molto e questo vuol dire anche commettere qualche errore di troppo, ma va bene così. Ancora una volta è decisivo il decimo gioco, quello in cui Sinner strappa il servizio al russo e rimette in parità il numero di set. È una partita bellissima, una sfida a scacchi. Adesso anche la stanchezza e la gestione delle energie giocano un ruolo fondamentale. Sono passate le tre ore di gioco e siamo al set decisivo.

Quinto set: Melbourne si tinge d’azzurro, Jannik Sinner è campione agli Australian Open. Solo una volta era riuscito a recuperare sotto di due set prima di oggi, ma questa ha un sapore dolcissimo. Il quinto set è l’apoteosi per il numero uno azzurro che gioca un tennis efficace e intelligente, mandando Medvedev completamente nel pallone. La tenuta atletica dell’altoatesino è impressionante e mentre il suo avversario arranca, ora Sinner è più lucido che all’inizio del match. Il game decisivo è il sesto, quello in cui strappa il servizio al russo. Medvedev sembra a corto di fiato, le gambe sono ferme, l’impressione è che stia già rimuginando sull’occasione sprecata. Dall’altra parte l’italiano è una macchina: ha trovato la strategia giusta e la applica punto dopo punto. Quella che conduce è una sinfonia che lo porta al più grande successo, per il momento, della sua carriera: il primo torneo Slam. Jannik si è imposto con il punteggio di 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3. Un risultato straordinario.

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