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Sci, Sofia Goggia si racconta: “Fame, fuoco sacro e devozione, la mia vita intensa”

Francesco Fredella

Vince e convince. Sugli sci Sofia Goggia, una delle atlete più amata, mette tutti d'accordo. "Ciò che mi stimola ad andare avanti è proprio l’essenza di questa vita: la fame, le scelte totalizzanti, la dedizione e la devozione verso gli obiettivi", continua in radiovisione su RTL 102.5 nel corso dell'intervista con Massimo Caputi.

 

  



In una delle sue ultime interviste Sofia Goggia, ricordando l’infortunio di St. Moritz, ha descritto la sua vita come un film. “Mi riferivo alle 24 ore folli che ho vissuto a St, Moritz dove ho fatto il podio rompendomi la mano, sono scesa a Milano per l’operazione e il giorno dopo mi sono presentata e ho vinto” racconta la campionessa, “Ripensando a quella giornata ho fatto qualcosa di incredibile agli occhi degli altri ma per me è stata una difficoltà che ho affrontato con facilità, probabilmente ero in un mood di focus e non ho avuto fatiche emotive. Poi magari ci sono giornate in cui sono più agitata e quelle sono più difficile da gestire, paradossalmente”, continua. “La mia vita è intensa perché io sono una ragazza intensa – dice ancora la Goggia -. La mia vita rispecchia le sfaccettature del mio carattere. Ciò che mi stimola ad andare avanti è proprio l’essenza di questa vita: la fame, le scelte totalizzanti, la dedizione e la devozione verso gli obiettivi. Nonostante i risultati ottenuti, sono contenta di essere ancora guidata e motivata dal fuoco sacro della passione”.

 



Sofia Goggia racconta anche cosa si prova ad essere una campionessa di fama mondiale e delle conseguenze che ne derivano: “Sento la responsabilità di adottare un’etica comportamentale che possa essere d’esempio per le nuove generazioni. Non è un peso, questa vita l’ho sempre voluta, me la sono conquistata e per essere dove sono ho fatto delle scelte abbastanza drastiche”. Infine, la campionessa parla anche di salute mentale nel mondo dello sport: “L’equilibrio psicologico è importantissimo, bisognerebbe parlare di 'emotional health' perché sono le emozioni che ci fregano. Il mio lavoro è incentrato molto su quello. Al di fuori dello sci ciò che mi emoziona sono quei momenti di amore, famiglia e amicizia. I momenti che mi hanno fatto vibrare il cuore”, conclude.