star del sincro

Linda Cerruti, la foto e i commenti osceni: esplode il caso contro la star del sincro

Valentina Bertoli

“In questa posizione sarebbe la gioia di mezzo mondo”. “Ma la statuetta dove l’ha messa? Non si vede”: sono questi i commenti spregevoli e sessisti che colpiscono lo scatto postato dalla regina del nuoto sincronizzato italiano. Linda Cerruti, classe 1993, festeggia il miglior campionato europeo della sua carriera pubblicando una fotografia che la ritrae in spaccata e con le medaglie appese alle gambe. Il risultato? Un’ondata di apprezzamenti raccapriccianti e maschilisti.

 

  

 

La sincronetta non esita a rispondere: “Trovo vergognose le battute che sessualizzano il mio corpo. Un sedere e due gambe sono davvero l’argomento principale di cui parlare?”. Suona un allarme nel mondo dello sport e il supporto dei colleghi è immediato: si diffonde l’hashtag ‘Atlete non oggetti’. Otto medaglie agli Europei di Roma e tanta soddisfazione per l’impresa compiuta. La campionessa di nuoto sincronizzato Linda Cerruti, dopo aver conquistato due bronzi e sei argenti, scatta una foto artistica a Noli per celebrare il traguardo raggiunto e diventa subito il bersaglio di commenti osceni e sessisti. Chiacchiere da bar retrograde e di pessimo gusto che non conciliano con il rispetto che si dovrebbe riservare a chi porta alto il nome dell’Italia nei medaglieri europei. La sincronetta ventottenne non sta a guardare e reagisce con criterio e lucidità: “Dopo mesi e mesi di sacrifici, è arrivata quella settimana in cui alzo la testa fuori dall’acqua e respiro. Due giorni fa ho condiviso una foto fatta nella spiaggia in cui vado da sempre e che ha per me un valore simbolico. La foto mi ritrae in una posa artistica, tipica del mio sport, a testa in giù e in spaccata, insieme alle otto medaglie vinte in quello che è il mio miglior campionato europeo.

 

 

Il post è stato ripreso da vari giornali. Apro uno di questi post e rimango letteralmente basita”. Linda Cerruti pesa le parole ma inchioda gli autori delle frasi sgradevoli che confermano la necessità di una lotta al maschilismo: “Schifata dalle centinaia, probabilmente migliaia, di commenti sessisti e volgari, scusandomi con le giovani atlete che mi seguono (ma l’alternativa è il silenzio, che è uno dei motivi per cui leggiamo ancora queste cose), riporto alcuni screenshot esemplificativi della pochezza di alcune frasi”. L’immagine, che ha scatenato i commentatori del web viene, sul profilo dell’atleta, coronata da pareri e giudizi che fanno accapponare anche la pelle tonica e giovane dei colleghi. Proprio questi, infatti, mostrano la loro solidarietà lanciando l’hashtag ‘Atlete non oggetti’. Tra le tante parole spese male e disarmanti si leggono frasi del tipo “Mi butterei profondamente in quel mare”, “Una medaglia la aggiungo io per il lato b, d’oro ovviamente”, “Secondo me sta mostrando altro…due belle chiappe” o ancora “Belle le medaglie, ma anche lo spazio vuoto tra la quarta e la quinta non è male”. La campionessa ha rincarato la dose e ha dato fiducia alla possibilità di un futuro migliore: “Trovo vergognoso fare battute che sessualizzano il mio corpo. Denuncio questi commenti, specchio di una società ancora troppo maschilista, e ringrazio chi mi ha difesa. È quest’ultima l’Italia che orgogliosamente rappresento”. Poi, commossa per l’appoggio ricevuto da sportivi e fan, ha ringraziato: “Grazie a tutti per la vicinanza, davvero non mi aspettavo una cosa del genere”. La speranza è l’ultima a morire.