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Due-diligence anche a Longarini

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Shortlist, due-diligence, data room: il tifoso romanista non ci capisce più nulla. A leggere le pagine relative al futuro della As Roma, sembra di passare in rassegna un giornale economico: artefizi e tecnicismi che lasciano dubbi atavici a chi finora aveva pensato che essere della Roma voleva dire «solo» appassionarsi al calcio. E invece siamo di nuovo all'invio delle «due-diligence» che in soldoni sono solo delle informazioni più dettagliate e specifiche sulla situazione finanziaria del club. Dossier che l'advisor Rothschild ha spedito e che ieri, i cinque soggetti che avevano manifestato interesse con la prima proposta di acquisto non vincolante, hanno ricevuto: tra questi anche l'imprenditore edilizio Edoardo Longarini a conferma delle indiscrezioni dei giorni scorsi. Sarebbe la seconda proposta italiana (dopo Angelucci) che si andrebbe ad aggiungere agli arabi (fondo Aabar) ai misteriosi russi e al gruppo americano ancora secretato. E Tisch? Dov'è finito? Mah... Unicredit quindi stringe i tempi e vuole accelerare un processo di vendita che rischia altrimenti di andare per le lunghe. C'è preoccupazione viste le mille pressioni e gli altrettanti interessi che ruotano attorno alla società giallorossa che rischia di rimanere incagliata tra politica e burocrazia. Serve una svolta dal punto di vista societario che possa garantire il futuro e poco importa se questo potrà in qualche modo condizionare l'attuale stagione: perché eventualmente dovrebbe farlo in senso positivo, costruttivo a garanzia del domani. E chi sostiene il contrario probabilmente antepone i propri interessi a quelli della Roma. E non è bello...

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