Alessandro Fusco Il commiato ...
Tre partite, tre sconfitte che lasciano molti interrogativi nella testa della squadra. Il match con i guerrieri del Pacifico si apre in maniera promettente, ma ci vuole poco a far sbiadire le speranza azzurre. Già al 3' la sbandata che concede la meta a Delasau, trasformata da Bai, lascia intravedere lo strapotere degli isolani nell'uno contro uno. Poi c'è una bella reazione dell'Italia che prova a giocare, riuscendoci sovente. Il piano di gioco prevede frequenti e rapidi cambi di fronte e Travagli è reattivo nel condurre la danza. Prima un piazzato di Marcato poi, proprio al termine di un rovesciamento del fronte di attacco arriva la meta di Ghiraldini, fisico e determinato nel volere la segnatura. Con la trasformazione fa 10-7, ma è proprio quando vanno in vantaggio che Parisse e compagni perdono due favorevoli opportunità per chiudere i conti nei 22 metri avversari a causa di errori banali. A questo punto, quello che non ci si aspetta. Gli Islanders, in inferiorità per un giallo a Bai, cominciano a macinar gioco vicino ai raggruppamenti mantenendo il possesso con grande acume, mentre gli Azzurri cercano di sfidarli proprio sul terreno del confronto diretto a loro congeniale, ed è un disastro. Becchiamo due mete da Delasau e Ratuvou, chiudendo il primo tempo 10-22, in inferiorità per un giallo a Robertson. Nel secondo tempo Parisse e compagni sono protagonisti di un commovente sforzo di volontà e coraggio, piazzando le tende nei 22 metri avversari. Producono, però, solo la meta di Mauro Bergamasco al 73', bravo a sostenere una partenza dalla mischia di Parisse che lo serve con un delizioso back-pass dietro la schiena. Si è sul 17-25 e il forcing azzurro sembra poter fiaccare la resistenza dei Pacific Islanders che paiono allo stremo. Ma, ancora, alcuni errori banali vanificano lo schiacciante dominio territoriale e di possesso degli italiani, che continuano a provarci fino al termine senza costrutto. Ora ciascuno torna al proprio campionato con in testa poche certezze, speriamo ne ritrovino qualcuna in tempo per il Sei Nazioni.
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