retroscena

Sanremo 2023, Amadeus svela il sogno: al Festival voglio Mourinho

Amadeus svela il suo sogno nel cassetto per il Festival di Sanremo 2023. Il conduttore e direttore artistico lascia trapelare che sul palco dell'Ariston vorrebbe vedere Josè Mourinho, suo mito sin dai tempi in cui era allenatore dell'Inter. «La conduzione in coppia con Morandi? Amo condividere. Se fossi un calciatore sarei uno che si diverte a mandare in gol i compagni di squadra. Mi piace sempre arricchire lo show e Morandi è un grande regalo per il pubblico». Sul numero di "Chi" in edicola da mercoledì 1 febbraio, il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo Amadeus, scopre le sue carte. Amadeus svela un sogno: Mourinho, ex allenatore dell’Inter: «C’è sempre stato il desiderio di averlo, sono un suo grande fan, ho chiamato mio figlio come lui, e tiferò le sue squadre. Mi piace il carisma, mi piace come si relaziona con il pubblico. Mi piacciono le persone con una forte personalità. Non ho fatto un invito ufficiale ma non nascondo che mi piacerebbe averlo ospite. Così come 2 anni fa ho avuto Sinisa Mihajlovic che amavo molto perché era carismatico, come Ibrahimovic, persone generosissime, di grande umanità». Di Chiara Ferragni: «È stata carina, ha già fatto gruppo con le altre ragazze. Non la conoscevo personalmente anche se l’ho invitata ogni anno perché la considero molto forte. Quando l’ho chiamata per il quarto anno consecutivo mi ha detto: "Incontriamoci, ho visto il Festival e ho notato il cambiamento, mi piace guardarlo e sono entusiasta della tua proposta"».

«Ogni ragazza (Ferragni, Francesca Fagnani, Paola Enogu, Chiara Francini, ndr) farà un monologo su un tema preciso. La vera rivoluzione - aggiunge - era quella di dare uno spazio importante su questo palco a tante donne che potessero raccontare una propria storia, lanciando spunti di riflessione e portando qualcosa di importante che sentono vicino alla loro sensibilità, una propria battaglia». Su Anna Oxa e Grignani, Amadeus dice: «Sono due grandissimi artisti, li ho incontrati molte volte, hanno due canzoni importanti. Ho sempre rispetto per gli artisti, possono avere una stravaganza o una debolezza ma hanno un gran desiderio di fare bene e di essere applauditi. Non sono preoccupato e non li ho invitati per far esplodere una bomba. Così come non l’ho fatto con Morgan, lo avevo invitato perché trovavo bellissima quella canzone».

  

 

 

 

E sulla sfida a tre fra Mengoni, Giorgia e Ultimo per la vittoria finale, spiega: «Ho spiegato a ciascuno di loro che Sanremo è la luce più forte, da un punto di vista dello spettacolo. C’è una gara, ma la verità è che tutti hanno la possibilità di rappresentare la propria musica davanti a milioni di telespettatori. L’anno scorso Gianni è arrivato terzo e ha fatto un Festival pazzesco, così come lo ha fatto Massimo Ranieri. A Giorgia ho detto: "Tu sei Giorgia e rimarrai Giorgia, il Festival può solo aggiungere qualcosa"».