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Ares gate, bomba sui vip. Spuntano i primi nomi: "Il vostro silenzio è una vergogna"

Giada Oricchio

"Il vostro silenzio da una vita è una vergogna”. Lorenzo Crespi fa nomi e cognomi sull’Ares Gate sollevato da Adua Del Vesco e Massimiliano Morra al Grande Fratello Vip 5. “Se fossi un giudice - ha dichiarato Crespi  - vorrei chiedere una cosa alle creazioni di questo Lucifero. Gabriel Garko, Eva Grimaldi, Pamela Prati, Valeria Marini e altri… siete sicuri che voi su questa storia non sapete nulla?". E tira in ballo Valeria Marini e Pamela Prati.

Vorremmo dire che si tratta di una fiction nella fiction, di uno spin off di quei teledrammoni trash che hanno tenuto milioni di italiani incollati alla tv. Ma non è così. E non si deve commettere l'errore di pensare che per quanto queste rivelazioni fossero state pianificate a favore degli ascolti del GF (Signorini ha parlato di sistema collaudato e di un caso mediatico fortissimo), trattano di sofferenze, paure e fragilità vere. 

  

Dunque, si allarga di ora in ora il caso dell’agenzia-setta che avrebbe reso succubi Adua e Massimiliano (e molti altri). Il mondo dello spettacolo sapeva, ma taceva. Adesso, sembra venuto il momento di dire la verità su un modus operandi che avrebbe traumatizzato numerosi volti noti: cambi di identità, isolamenti affettivi, costrizioni sessuali, stati di sudditanza psicologica.

Eva Grimaldi e Gabriel Garko, ex volti della stessa agenzia di Adua e Morra, hanno espresso solidarietà ai due gieffini, mettendo like sotto un post di Instagram in cui si incoraggia l’attrice a riprendersi la sua vita e a volersi bene. Marco Bellavia, classe 1964, noto negli anni '80, ha dichiarato: “Crespi ha ragione da vendere, conosce bene quegli ambienti come li conosco io da 30 anni, ne vedremo delle belle, questo è certo. Altro che Caltagirone. Qui andranno in galera persone davvero”, poi ha ritwittato il durissimo post di Crespi e ha commentato su Twitter: “Il problema è che siccome nel mondo dello spettacolo e in molti suoi ambienti ristretti infinite situazioni sono simili a aresgate. Artisti hanno la coda di paglia dunque fingono come nelle fiction. Per non parlare di leader, manager e produttori, che poi sono i veri colpevoli”.

Ma cosa ha scritto Lorenzo Crespi, attore di fiction che in passato ha lamentato di essere stato più volte perseguitato e minacciato? In un post sulla sua pagina Instagram si legge: “La storia di #Adua è una storia triste, orrenda, vera che inizia verso la fine degli anni 80 inizio anni 90,coinvolge tutti, trent'anni di Mediaset, fiction, spettacoli, uomini potentissimi, politici... l'unica cosa che vi chiedo è gentilmente se iniziate ad indagare fate sì che questa ragazza quando esce dal #GfVIP venga messa subito sotto protezione perché potrebbe essere in pericolo, questo signor Lucifero ne ha fatte di tutti colori ma era coperto dalla solita famiglia... la sua produzione era una lavatrice”. Lavatrice di cosa? Allude al riciclaggio di denaro sporco? E ancora: “Se fossi un giudice vorrei chiedere una cosa alle creazioni di questo Lucifero: Gabriel Garko Eva Grimaldi Pamela Prati Valeria Marini e altri… siete sicuri che voi su questa storia non sapete nulla ? il vostro silenzio da una vita è una vergogna”. Poi ha postato un messaggio trasversale: “Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti”.

È venuto allo scoperto anche Francesco Testi, l'attore delle serie TV Ares che venne alle mani con Massimiliano Morra (litigarono per Adua ma pare che siano stati messi di proposito l'uno contro l'altro da tale Lucifero). Ebbene, Testi ha confermato: "Cerco di dare il mio punto di vista... Avevo un contratto con la Ares che aveva come condicio sine qua non, quella di lasciare la vecchia agenzia e l'agente precedente. Il paradigma era assoluta dedizione al lavoro e impossibilità di legami affettivi stabili. La scelta era consapevole. La vita però è imprevedibile e quando ho preso una sbandata per una collega (della medesima agenzia) ne sono scaturite forti divergenze di opinione e un diradamento dei rapporti personali con i produttori".

In pratica, la ritorsione verso i ribelli era l'estromissione dalle fiction. Testi racconta di essersene andato nel 2015 insieme alla compagna. Da allora non ha più avuto contatti con l'Ares tranne in occasione delle condoglianze per la morte di Teodosio Losito l'8 gennaio 2019. Testi sottolinea che la verità andrebbe approfondita in "ben altro contesto rispetto al GF". E  ha ragione. Infine ricorda la depressione che lo ha colpito da piccolo e augura ad Adua di uscire al più presto da questo periodo buio. Un aggettivo per i giovani attori dell'Ares: devastati, segnati a vita.