sanità allo sbando

Regione Lazio, concorso flop per i pronto soccorso. I medici li snobbano

Antonio Sbraga

A chi troppo e a chi (quasi) niente: da una parte trentamila aspiranti a caccia di una divisa e dall’altra solo poche decine in corsa per un camice bianco. È il volto bifronte dei nuovi concorsi, indetti per rimpinguare i posti vuoti negli organici della sanità laziale. Ora ci sono in “corsia” 2 veri e propri «concorsoni»: sia per i 485 posti da operatori socio-sanitari (Oss), con ben 19.649 candidati appena ammessi alle selezioni, ma anche per i 271 posti da infermiere, con 9.938 aspiranti promossi alle prove orali. I due «concorsini», invece, sono solo a tre cifre. Il primo è quello per 152 medici nei Pronto Soccorso: all’inizio i partecipanti erano 163, «ciò significa che si è scongiurata l’ipotesi della mancata o sottodimensionata partecipazione», aveva esultato l’azienda capofila, l’Asl Roma 6. Però, dopo l’esito delle prove orali, sono rimasti in graduatoria soltanto 102 candidati, pari ai due terzi del fabbisogno. E, siccome molti dei candidati in graduatoria già lavorano nei Pronto Soccorso del Lazio, il rischio è che si ridimensioni ulteriormente l’effetto-rinforzo, tanto atteso da 11 aziende (10 medici devono essere assegnati all’Asl Roma 1, 12 alla Roma 3, 15 alla Roma 4,29 alla Roma 5, 4 al policlinico Tor Vergata, 5 al Sant’Andrea, 10 all’Ares 118, 10 all’Asl Viterbo, 10 a Latina, 12 a Frosinone e 35 all’Asl Roma 6).

 

  

 

L’altro «concorsino» riguarda, invece, 40 assistenti di area tecnica per il Servizio Numero Unico di Emergenza (Nue) 112: sono stati ammessi 148 candidati nella graduatoria per il corso-concorso selettivo di formazione che è partito il 15 gennaio e si concluderà il primo febbraio. Ma anche i due concorsoni sono gestiti in forma aggregata: in quello per 485 Oss l’azienda capofila è il policlinico Tor Vergata, che effettuerà le selezioni con oltre 40 candidati per ogni singolo posto in palio. I 485 posti verranno così suddivisi: Ptv 120 Oss, Asl Roma 1(30), Roma 2 (25), Roma 3 (25), Roma 4 (50), Roma 5 (40), Roma 6 (15), San Camillo-Forlanini (45), San Giovanni-Addolorata (30), Sant’Andrea (2), Umberto I (25), IFO-Regina Elena (15), Asl Frosinone (50) e Rieti (13). Mentre nell’altro maxi-concorso, quello per 271 posti da infermiere, l’azienda capofila è l’Asl Roma 2, che sta effettuando le prove con una media di oltre 36 candidati per ciascuno dei posti in palio. Nel novembre scorso l’azienda aveva convocato ben 19.260 «candidati ammessi con riserva» alle prove scritte. Dopo le quali si è dimezzata la platea, con 9.938 ammessi agli orali: le prove sono partite il 15 e andranno avanti sino al prossimo 27 marzo. Per assegnare 30 infermieri sia al San Camillo che all’Umberto I, 15 a Tor Vergata e all’Ifo-Regina Elena. Poi 25 per le Asl Roma 2, 3, 4 e 5, 22 all’Asl Rieti, 20 a Latina, 19 a Frosinone e 10 all’Asl Roma 6.

 

 

Andranno ad abbassare l’attuale età media degli infermieri, che nel Lazio (insieme alla Campania) è tra le più alte d’Italia. «Gli iscritti all’Ordine di Roma e Provincia sono 34.505. Di questi, 15.000 hanno più di 50 anni, vale a dire il 44,9 del totale. Il 28% degli iscritti sono addirittura ultracinquantacinquenni. L’età media di un infermiere romano è di 47 anni», quantifica il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, Maurizio Zega.