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Roma, brucia il campo nomadi di via Candoni: baraccopoli senza pace

Massimiliano Gobbi

Ancora fiamme al campo nomadi di via Candoni, bruciano rifiuti e altre tre unità abitative. Le fiamme sono divampate all'ora di pranzo di oggi, poco dopo le ore 12.30 circa, ed hanno interessato alcuni moduli abitativi della baraccopoli che si trova fra la Muratella e la Magliana Vecchia, nel XI Municipio di Roma Capitale. Una situazione per certi versi esplosiva, che da inizio anno non si arresta, al punto di registrare il nono intervento all’interno del campo rom tra materiale di risulta e unità abitative andate distrutte a poco più di un mese di distanza da quello che comportò l'improvvido impiego di 30 pattuglie al giorno a presidiare le centraline elettriche all'interno del Campo.

 

  

 

Un fenomeno ormai incontrollabile, con l'ennesima nube nera che si è levata interessando tutta la zona con richieste d'intervento al 112 a causa dell'odore di bruciato percepito dagli automobilisti in transito nell'area. Allertati i vigili del fuoco le squadre del comando provinciale di Roma sono intervenute tre squadre provenienti dai distaccamenti di Eur, Pomezia e Nomentano, impegnate a domare l'incendio. "Distrutti dalle fiamme altri 3 moduli abitativi - commenta il vigile del fuoco Riccardo Ciofi -. Un fenomeno ormai evidente, in un area dove gli impianti elettrici non sono a norma e spesso sovraccarichi, dove i moduli abitativi non sono coibentati da costringere le famiglie che ci vivono dentro ad accendere fuochi e usare pericolose stufe e bombole a gas per riscaldarsi".

 

 

Per la messa in sicurezza e presidio, invece, presenti gli agenti del Gruppo Marconi e Monteverde della polizia locale di Roma Capitale. Nessuno è rimasto ferito né intossicato. Restano da accertare le cause. Una situazione ormai non più sotto controllo, con i cittadini dell’XI Municipio esausti. In molti chiedono la chiusura dell'insediamento, ormai diventato polo di illegalità, pericoloso per la cittadinanza e la vicina rimessa Atac. A puntare il dito, anche il Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale (SULPL), che per voce del segretario Romano Marco Milani chiede di abbandonare i piantonamenti di facciata agli ingressi dei campi per tornare ai controlli effettivi delle presenze: "Quanto avvenuto oggi è l'ennesima dimostrazione dell'inutilitá dei piantonamenti di fronte  agli ingressi dei campi, che come Sindacato definiamo da tempo piantonamenti di facciata. La decisione di distogliere il gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale dagli effettivi periodici controlli, circa le reali presenze all'interno dei campi, per destinarlo ad un effetto vetrina nelle piazze del centro, come diciamo da tempo andrebbe rivista. A nostro giudizio questi appaiono essere i risultati di una bizzarra gestione del Corpo che ha visto lo smantellamento e/o il demansionamento di storici  gruppi speciali ed eccellenze, che nonostante la cronica carenza di personale che investe la polizia locale di Roma Capitale, che ha sempre garantito risposte accettabili alle richieste di sicurezza". 

 

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