mobilità capitale

Atac al collasso, a Roma i tram non vanno in pensione

Pier Paolo Filippi

Batterie, cuscinetti per le ruote, dischi e pinze per i freni, sedili per i passeggeri, sospensioni, valvole, fanali. Arrivano i ricambi per i tram dell’Atac che ha appena assegnato un appalto da oltre 10 milioni per la fornitura dei materiali fino al 2024. I pezzi di ricambio che serviranno per rimettere sui binari i tram del tipo Stanga, Socimi e Fiat Ferroviaria, vale a dire i più anziani in servizio a Roma. Con oltre la metà della flotta ferma nei depositi con guasti di ogni tipo, infatti, Atac prova a riportare a livelli quantomeno accettabili il servizio dei tram rimettendo sulle rotaie, in assenza di finanziamenti per acquistare nuovi mezzi, le vetture più vecchie. Il parco mezzi è infatti ridotto all’osso. Su circa 160 vetture ce ne sono in circolazione una settantina. Una discesa inesorabile se si pensa che nel maggio dello scorso anno la flotta circolante calcolava 96 mezzi. In questo panorama, Atac prova a recuperare anche i pezzi più anziani in servizio.

 

  

 

 

 

Le Stanga ad esempio arrivarono alla fine degli anni ‘40 e la vettura più anziana, la matricola 7003, ha festeggiato lo scorso novembre i 74 anni di servizio sulla rete della capitale. I Socimi, invece, sono i tram arrivati nel 1990, in concomitanza con i Mondiali di Calcio, mentre quelli della serie Fiat Ferroviaria risalgono al 1999 e furono messi in servizio per il Grande Giubileo del 2000. Ma in questo momento tutto fa brodo. Il servizio, tra mezzi guasti e binari da riqualificare soffre un calo continuo ormai dal 2017, con un vero e proprio crollo nel 2021. Secondo i dati sul servizio contenuti nei report mensili dell’Atac, a fine del 2021 si è toccato il fondo in termini di servizio offerto agli utenti, appena il 46,6 per cento rispetto al livello programmato prima della pandemia. E non si tratta di un problema legato al Covid dal momento che nell’aprile del 2020, nel pieno del lockdown, al massimo si era arrivati al 57,8%, per poi risalire al 73,4 per cento a settembre dello stesso anno, quando la maggior parte delle attività comprese le scuole erano ripartite. Certo non tutto è imputabile alle condizioni dei mezzi, anche se sono frequenti le interruzioni di linee causate da tram che si rompono e si fermano sui binari.

Fanno la loro parte anche i continui lavori ai quali la rete tranviaria deve essere sottoposta. Dallo scorso 24 marzo, ad esempio, per consentire dei lavori la linea tram 19 è interrotta e sostituita da bus da Porta Maggiore a piazza del Risorgimento. La linea 3 invece è interamente sostituita da bus navetta dalla stazione Trastevere a Valle Giulia.