missione fallita

Roma è ancora invasa da rifiuti e degrado. Ma Roberto Gualtieri nega la realtà del fallimento

Pier Paolo Filippi

Qualche «segnale di miglioramento c'è», ma riguarda soprattutto l'area centrale della città e probabilmente il vero risultato è «aver evitato una crisi devastante». A due mesi dall'avvio del piano straordinario per la pulizia della città entro Natale, il sindaco Roberto Gualtieri, insieme all'assessore all'Ambiente Sabrina Alfonsi e all'amministratore unico di Ama Angelo Piazza ha tracciato un bilancio delle operazioni, dicendosi «soddisfatto» ma ammettendo che «Roma non è ancora pulita come merita». Come riconosciuto da Gualtieri, il miglioramento più sensibile si riscontra nelle aree centrali dove è partita la riforma delle utenze non domestiche, il cui servizio è stato dimezzato la scorsa primavera. «Questo - ha spiegato - ha causato una sorta di "rompete le righe" da parte dei commercianti con conseguenti conferimenti nei cassonetti». Dire che la montagna ha partorito il classico topolino forse sarebbe ingeneroso, ma in effetti, a guardare le immagini che arrivano dai diversi quartieri della città c'è ancora tanto da fare.

 

  

 

Dall'Eur alla Laurentina, da Marconi a Ostiense, da Trastevere alla Camilluccia sono ancora tante le micro discariche e le postazioni di cassonetti sommerse dall'immondizia non raccolta. Proprio riguardo alle micro discariche a bordo strada, delle 100 segnalate si è riusciti a intervenire solo su 25 di queste, con la promessa di ripulire le altre entro febbraio. «La promessa di Gualtieri di pulire Roma in due mesi si è rivelata un'incauta promessa elettorale che non poteva essere mantenuta. Ad oggi è stata data una "sgrossata" che ha prodotto effetti modesti, ma per pulire davvero la città ci vuole ben altro che le promesse della giunta di sinistra», ha detto Andrea De Priamo (Fdi), presidente della commissione Trasparenza che sulla questione rifiuti chiede una seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina. Per l'ex assessore Linda Meleo (M5s), «il sindaco racconta alla città la fiaba della pulizia straordinaria ma Natale è passato e la città è sporca più di prima». Riguardo ai numeri del piano straordinario di pulizia, sul quale l'amministrazione ha messo 40 milioni, sono circa 2.000 le tonnellate di rifiuti in più raccolti alla settimana, passando da oltre 16mila tonnellate alle oltre 18mila attuali. 500 gli operatori Ama in più scesi in strada ogni giorno grazie agli incentivi e al rinvio delle ferie. Diciassette gli interventi in altrettante aree cittadine a rischio allagamento. Cento gli interventi che hanno interessato più di 300 strade in tutti i municipi (per un totale di circa 450 km), per ristabilire il decoro di aree territoriali come la Tangenziale Est, il Muro Torto, la Circonvallazione Nomentana, via Tiburtina, consolari, quartieri come San Lorenzo, San Saba, Aventino. Dalla metà di novembre in poi, sono stati effettuati 234 interventi di raccolta straordinaria (con le "casse ragno") che hanno coinvolto più di 600 strade.

 

 

«Roma è pulita perfettamente? No - ha spiegato Gualtieri - Nessuno pensava che si sarebbero potuti ottenere i risultati di 5 anni in 50 giorni. Questo piano, che sarà esteso con nuove risorse, è la prima tappa di un percorso in varie fasi che dura 5 anni, che prevede la chiusura del ciclo dei rifiuti con la nuova impiantistica, funzionale anche alla riduzione della Tari». La soluzione dei nodi strutturali del ciclo dei rifiuti di Roma è insomma ancora lontana. Su impiantistica e discariche la giunta Gualtieri sembra muoversi nel solco dell'amministrazione di Virginia Raggi. A parte i due biodigestori da realizzare con i soldi del Pnrr, poco o niente si sa sugli impianti che saranno realizzati e ancora di meno sulla famigerata discarica di servizio da realizzare nel territorio di Roma, che nessuno sembra voler nemmeno nominare. Gualtieri ha spiegato brevemente che per la discarica si ripartirà dalle aree bianche individuate dalla Città metropolitana, sottolineando più volte che però con l'arrivo di nuovi impianti di trattamento la necessità di portare rifiuti in discarica si ridurrà drasticamente. L'impressione è che si aspetti l'ok della Regione per la discarica di Magliano Romano che già tante proteste sta suscitando tra i sindaci della Valle del Tevere. Tutto è rinviato al piano industriale di Ama, nel frattempo, si proseguirà con i conferimenti presso impianti regionali e non, che costano ai cittadini romani un caro prezzo.