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Ballottaggio a Roma, Giorgia Meloni scende in campo per Enrico Michetti: "Parleremo a tutti"

Pietro De Leo

E ora, a lavoro ventre a terra in vista del ballottaggio che fra meno di due settimane deciderà la sfida di Roma. È il messaggio lanciato da Giorgia Meloni che, a neanche un giorno dalla certificazione del primato in città del candidato del centrodestra Enrico Michetti si schiera di nuovo al suo fianco. E lo fa in una conferenza stampa, ieri mattina, al comitato elettorale.

 

  

«Noi -dice la presidente di Fratelli d’Italia- parleremo a tutti i romani, anche a chi al primo turno ha votato per Gualtieri. Ora i temi politici escono dal dibattito elettorale, ora è una sfida tra due persone. Finalmente forse si potrà parlare dei temi dell’amministrazione. Ci rivolgiamo anche a chi ha sostenuto Raggi e Calenda, che non mi sembra siano affini alle politiche del Pd», ragiona. C’è spazio, poi, anche per una «mozione d’eleganza» verso il sindaco uscente, sconfitta alle elezioni e comunque in carica per altre due settimane, a cui, dice Meloni, «riconosco l’onore delle armi». E aggiunge: «Ho trovato di pessimo gusto che Giuseppe Conte, a fronte di un risultato molto significativo di Virginia Raggi, sia scappato ad abbracciare il candidato vincente di un altro partito in un’altra città».

 

Il riferimento è a Gaetano Manfredi, che a Napoli ha chiuso la partita al primo turno. «L’ho trovato ingeneroso e anche un po’ vigliacco», sottolinea la leader di Fdi. Che in serata, a Porta a Porta, parla anche degli alleati. «Ho sentito Salvini e Berlusconi per avere conferma di una presenza ancor più decisa, significativa e compatta del centrodestra e mi paiono tutti e due molto convinti e decisi. Confido che ci vedremo anche nelle prossime ore e penso che sarebbe buona cosa, anche rispetto al racconto fatto finora sul centrodestra diviso».

Quanto ad uno sguardo sulla contesa e sulla possibilità di conquistare altri bacini elettorali, Giorgia Meloni spiega. «Confido che gli elettori di centrodestra che hanno votato Calenda al ballottaggio faranno una scelta diversa, perché essere elettori di centrodestra e votare per il ministro del governo Conte 2, uomo di sinistra fatta e finita doc, non è compatibile».

 

Inizia quindi il secondo round, con Michetti che ieri mattina, al fianco della leader di Fratelli d’Italia, ha sottolineato: «I risultati sono quelli di un primato, perché noi siamo in testa. Ringrazio la coalizione che si è dimostrata leale, a partire dai leader. Ringrazio anche tutti coloro che c’hanno messo la faccia per la città». L’attenzione alle cose concrete è una priorità sottolineata anche dall’avvocato: «Questa è stata una campagna elettorale offuscata da faccende esterne –sottolinea- ora si pensi seriamente ed esclusivamente ai programmi». E rilancia subito su un tema forte. «Il primo obiettivo è ripulire la città. Per il degrado addirittura crollano ponti e da parte nostra ci sarà tolleranza zero verso chi non rispetta le regole. La città va ordinata, si creeranno dei luoghi di socialità, perché le nostre stazioni sono il biglietto da visita della città e dovranno essere bonificate, è una questione dei decoro. Roma deve avere l’aspetto di Capitale».

A proposito di sicurezza, peraltro, nel pomeriggio Michetti si è recato nella rimessa Atac di Tor Sapienza dove durante la notte di ieri un incendio (le ipotesi al vaglio sono errore umano e dolo) ha coinvolto 26 autobus. «Sono venuto a sincerarmi della situazione –ha detto il giurista- Ho visto che l’azienda si è dimostrata efficiente perché è riuscita a perimetrare l’incendio. Ho trovato una grande disponibilità da parte dei vertici dell’azienda perché ho anche chiesto informazioni sull’attuale gestione, sulle risorse umane, le maestranze e su come uscire dal piano concordatario nel più breve tempo possibile perché questa azienda va rilanciata e deve restare al 100% pubblica».