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Che schiaffo a Marino, il cameriere del caso scontrini candidato con la Raggi. Altro che "intesa"...

Si parla di intesa tra i due, con l'ex sindaco che consiglierebbe l'attuale prima cittadina. Ma l’accusatore di Ignazio Marino, ovvero il cameriere del ristorante che testimoniò sul clamoroso caso degli scontrini, si candida proprio nella lista civica di Virginia Raggi, che negli ultimi giorni ha provato in ogni modo a intestarsi l'eredità politica del predecessore dem.

 

  

Marino era intervenuto con un post su Facebook per mettere i puntini sulle "i" e su quello che da molti era stato letto come un endorsement. Oggi la doccia fredda dalle pagine di Repubblica. Il protagonista è Carmelo Ciraulo, il cameriere della Taverna degli Amici che il 27 luglio 2013 portò al tavolo a Marino, allora sindaco di Roma,  e alla moglie una bottoglia da Jermann Vintage Tunina, 55 euro, finita a rimborso scatenando la bufera degli scontrini che portò alla fine della consiliatura. 

La Raggi "è venuta spesso da noi a pranzo. Come tanti sindaci, perché siamo a due passi dal Campidoglio. A un certo punto mi ero anche messo in testa di aiutarla con una lista in suo favore. Ha lavorato tantissimo in questi anni, con la stampa sempre contro. Mai un trafiletto a favore, nessuno gli riconosce mai nulla. Per me invece è stata bravissima", dice il cameriere 54enne che lavora ancora nello stesso ristorante di piazza della Margana. 

 

"Virginia sa che ero il cameriere di Marino? No, non credo", dice Ciraulo. E Marino? "Sono convinto che lo abbiano fatto fuori per altri motivi. Se ci ripenso ora, mi rammarico. Ma ho fatto il buon cittadino. Era il 18 dicembre 2015. Ho tirato fuori la verità davanti alla polizia tributaria e confermato tutto. Mi chiesero l'orario della cena e di riconoscere la commensale di Marino. La sentenza d'assoluzione? Ci rimasi malissimo. Alla fine diceva che era solo stato incapace a usare una carta di credito".