salva per miracolo

Roma, la donna schiacciata dal pino a piazza Venezia: "Quasi uccisa e abbandonata dal Comune"

Alessio Buzzelli

«Da lunedì scorso non ho ancora ricevuto una telefonata, né una mail, da parte del Comune. Niente di niente. Ho rischiato di morire, ma sembra che questo non interessi a nessuno». Sono passati quattro giorni dal terribile incidente che ha coinvolto Francesca Tolloni - viva per miracolo dopo che a Piazza Venezia un albero è crollato sulla sua auto -, eppure nessuno dal Campidoglio si è fatto ancora vivo.

Signora Tolloni, si aspettava un comportamento diverso da parte del Comune?
«Direi proprio di sì. Dovrebbe essere normale che dopo un episodio così grave il Comune si mostrasse vicino a un cittadino pesantemente danneggiato. Ma non è stato così. Tanto che ora la vicenda è nelle mani del mio avvocato. Con me nessuno si è ancora degnato di parlare: non dico per sapere come sto, ma almeno per aggiornarmi su come procedere o su chi debba prendersi la responsabilità dell’incidente. E invece nemmeno una telefonata. L’avvocato per il momento scriverà solo una lettera, il resto dipenderà da come il Campidoglio risponderà, se cioè si assumerà una qualche responsabilità circa l’accaduto o continuerà a fare il solito scaricabarile. Che il danno ci sia stato è innegabile».

  

 

Un silenzio grave quello delle istituzioni cittadine…
«Solo una dichiarazione di circostanza di due righe rilasciata ad alcuni media da un assessore del Comune. Per il resto niente. È paradossale che tutto il poco che so sulla mia vicenda l’ho dovuto apprendere dalla stampa. Sia chiaro, io non voglio approfittare della situazione: non ne ho bisogno e non è un modo di fare che mi appartiene. Vorrei solo avere giustizia. Ho subito dei pesanti danni fisici, senza contare i problemi lavorativi e i danni materiali alla mia auto, per la quale dovrò anche pagare il trasporto e il deposito…».

Davvero la rimozione dell’auto sarà a suo carico?
«Così pare. L’auto è stata portata al deposito del Comune e ieri ho dovuto fare decine di telefonate per capire come riprenderla; ebbene, dovrò pagare il deposito, 10 euro al giorno, e il suo trasporto, circa 250 euro. Una cosa incredibile, anche perché dovrò recarmi di persona a ritirare la vettura, nonostante i tanti problemi fisici che mi stanno tormentando dall’incidente. E quella era l’unica auto di famiglia. Ne dovrò noleggiare un’altra sempre a mie spese. Anche questo la dice lunga sull’indifferenza del Comune».

 

Oltre al danno, la beffa...
«Una beffa non solo per me, ma per la Città: l’albero che mi ha quasi ucciso è caduto a Piazza Venezia, nel centro di Roma. E c’è un aspetto, diciamo così, reputazionale: per un romano vedere alberi killer che cadono all’improvviso davanti all’Altare della Patria è una cosa triste».