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Licenzia e non paga la colf, Eva Henger a giudizio

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Secondo l'accusa della governante, la pornostar non l'ha mai voluta mettere in regola

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Due donne venute dall'Est, la ex reginetta di bellezza ungherese che ha trovato fortuna e successo in Italia e la donna delle pulizie romena arrivata nel nostro Paese nel 1994, un figlio e una vita di lavoro e sacrifici alle spalle. Due destini opposti che si sono incrociati ormai molti fa e adesso tornano a farlo davanti al tribunale civile di Roma: da una parte - nel ruolo di citata in giudizio - Eva Henger, la pornostar scoperta e lanciata dall'ex marito Riccardo Schicchi che partendo dai film hard è arrivata alla tv e alle canzoni, dall'altra Mihaela Craciun, una donna di cinquantadue anni che sostiene davanti ai giudici di aver prestato servizio dal 2005 al 2013 per l'attrice come collaboratrice domestica in nero, nonostante ripetute richieste di essere messa in regola, e di essere stata infine congedata bruscamente dal nuovo compagno di Eva per aver chiesto il pagamento delle ultime due mensilità lavorate (dicembre 2012 e gennaio 2013) che non le venivano saldate. Dopo essere di recente finita a processo per una presunta evasione fiscale di 55 mila euro, per l'ex miss ungherese ora arrivano accuse che, insieme a testimoni e prove documentali (come l'atto con cui la Henger aveva autorizzato Mihaela a entrare nel Consorzio dell'Olgiata per prestare opera nella sua villa in affitto come «collaboratrice domestica») sono confluite in un ricorso depositato dagli avvocati Aurelio Muzzí e Norma Cecconi insieme a una richiesta di risarcimento di 12.000 euro. Non si tratta del totale dei contributi non versati, che solo l'Inps - qualora il giudice dovesse dare ragione alla signora Mihaela - sarebbe titolato a reclamare. La somma include invece mancato TFR, le ferie che non sarebbe state godute nel corso degli anni, quelle concesse ma non retribuite nel 2007 e nel 2012, gli stipendi non versati di dicembre e gennaio oltre ad altre voci. Gli avvocati della Craciun hanno presentato un conteggio analitico riversato in apposite tabelle, dalle quali si evince anche come la donna - tra il primo aprile 2005 e il 2 febbraio 20130 - avrebbe lavorato 3 giorni a settimana dalle 10 alle 15 o dalle 7 e 30 alle 12 e 30 a servizio da Eva (prima nella villa di Campagnano di Roma e poi in quella dell'Olgiata) con il compito di pulire la casa, occuparsi del giardino, stirare e rigovernare. Il tutto per uno stipendio iniziale di 7 euro all'ora, che sarebbe poi salito a 10 salvo scendere - nel 2012 - ad 8 euro l'ora. «Ho iniziato a lavorare per Eva Henger perché incontravo sempre suo fratello a Campagnano di Roma», racconta la signora Craciun al «Tempo», «un giorno lui mi ha detto che alla sorella servivano due collaboratrici domestiche». A sostengo delle sue dichiarazioni Mihaela ha presentato anche due testimoni: una è la donna, anche lei romena, che per alcuni mesi ha prestato servizio con la ricorrente a casa di Eva, l'altro è un amico del figlio di Mihaela che accompagnava la donna al lavoro in macchina. «Eva con me è sempre stata gentile, e fino a quando è stato vivo Schicchi non ci sono mai stati ritardi o problemi nei pagamenti», ci ha spiegato Mihaela, «anche se non sono mai stata messa in regola». I problemi, in base a quanto sostenuto dalla donna, sarebbero cominciati dopo la morte del produttore ed ex marito della pornostar avvenuta nel 2012. Fino al litigio del febbraio 2013 con il nuovo marito di Eva Massimiliano Caroletti. È allora che la Craciun, in base al suo racconto, avrebbe deciso di rivalersi civilmente su Eva nel processo che è arrivato alla terza udienza e nel quale la pornostar è stata dichiarata contumace non essendosi costituita. Nella prossima udienza del 19 maggio il giudice ha disposto l'interrogatorio formale della Hengel, che ieri abbiamo cercato ripetutamente di contattare al telefono invano, quondi tratterrà il giudizio per la sentenza.

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