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La riscoperta del pudore e del suo fascino invincibile che diventa virtù estetica

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di Margherita Lombardo di Cumia In questi giorni in cui gli istituti di bellezza vengono presi d'assalto per far sì che le belle signore possano riconquistare il «girovita» perduto in stravizi...

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In questi giorni in cui gli istituti di bellezza vengono presi d'assalto per far sì che le belle signore possano riconquistare il «girovita» perduto in stravizi invernali. È con particolare sorpresa che guardo 2 fotografie del 1925: una che ritrae una gita in barca con cavalieri in giacca e cravatta e dame mollemente adagiate su cuscini con ampi cappelli; l'altra che vede riuniti in un gruppo su una spiaggia di Bari i cantanti lirici del teatro Petruzzelli ; seri o sorridenti non sembrano né fatui né adescatori anche se lasciano intravedere sotto i castigati e penalizzanti costumi una discreta avvenenza. I pochi uomini a petto nudo sembrano quasi nascondersi dietro le braccia incrociate e le donne sembrano aver rinunziato, o mai accondisceso, ad una sfacciata ostentazione di sé. È solo una moda che ci ha fatto tanto coprire ed ora tanto scoprire o è qualcosa di diverso? Forse molte giovani donne credono che la femminilità significhi l'offerta della propria bellezza agli sguardi ma la femminilità è ben altro, nasce con te, cresce con te fino a tarda età e deve avere come valore aggiunto il pudore che abbellisce e rende speciali non tanto per l'aspetto quanto per quello che si saprà comunicare. Ricordo una frase dello scrittore francese premio Nobel per la letteratura Anatole France nella sua «isola dei pinguini» :«Il pudore conferisce alla donna un fascino invincibile e a lungo andare diventa una virtù estetica». Virtù estetica più sicura della moda che all'alba della tua gioventù ti fa somigliare a una bella pianta, ti copre di foglie, poi di coloratissimi fiori ma alla fine, al crepuscolo della tua vita ti lascia desolatamente nuda. Quanto possono far meditare 2 vecchie immagini di bagnanti del 1925!

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