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Il Pd continua a perdere pezzi: anche Bartolo lascia il partito di Schlein

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Redazione
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Pietro Bartolo, ex europarlamentare, noto soprattutto per essere stato, dal 1992 al 2019, il responsabile sanitario delle prime visite ai migranti che sbarcano a Lampedusa, lascia il Partito Democratico. "Dopo le mie dimissioni - spiega -  dalla segreteria del Pd in Sicilia, una decisione maturata con grande rammarico, ma divenuta di fatto inevitabile di fronte a un partito litigioso, diviso e segnato da un atteggiamento dell’establishment regionale poco rispettoso nei miei confronti e verso chi intende impegnarsi seriamente per la collettività, desidero comunicare a tutte e tutti voi che non sussistono più le condizioni perché io resti nel Pd".

"Siamo di fronte - evidenzia - a un partito sempre più autoreferenziale, impegnato ad alimentare faide interne e giochi di potere, a discapito del bene collettivo e delle reali esigenze dei territori. Un modo di fare politica che ha contribuito ad accrescere la sfiducia di cittadine e cittadini, ormai disillusi da una politica che troppo spesso li ha lasciati soli. Questa decisione, lungi dal rappresentare un passo indietro nel mio impegno politico, costituisce per me uno stimolo ulteriore a continuare a dare il mio contributo al servizio della collettività. Intendo onorare fino in fondo la fiducia che migliaia di persone mi hanno accordato alle ultime elezioni europee e che continuano a manifestarmi ogni giorno. Serve costruire un’alternativa credibile alle destre ed è a questo obiettivo che voglio dedicarmi con il massimo impegno".

Sottolinea, infatti, come gran parte di coloro che sostengono il suo percorso politico oggi non rappresenti l'elettorato medio del Nazareno. "Si tratta - chiarisce - piuttosto di uomini e donne, di tantissimi giovani,ai quali tengo in modo particolare, che, stanchi delle beghe di una politica autoreferenziale, avevano scelto di allontanarsi dalle urne e che hanno deciso di tornare a votare nella speranza di un cambiamento reale. Questa scelta nasce anche dal dovere di rispettare il debito di riconoscenza verso queste elettrici e questi elettori, che meritano risposte concrete e solide, non liti quotidiane. Il mio impegno non verrà meno. Continuerò a mettere tutte le mie energie affinché l’area politica cui appartengo torni ad ascoltare la collettività. Lo farò in modo nuovo, in un contesto in cui il contributo di ciascuno possa essere valorizzato, e non osteggiato perché non disposto ad adattarsi a un sistema che ha ben poco a che fare con la nobile arte della Politica. Spero sinceramente che questa decisione possa intercettare le esigenze delle mie elettrici e dei miei elettori, ai quali garantisco che continuerò a dare il meglio di me nel futuro che ci attende".

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