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Arriva il "buono scuola" per paritarie. Valditara: "Ora le famiglie possono scegliere"

Foto: Ansa 

Angela Bruni
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 "L'approvazione dell'emendamento che introduce per la prima volta il 'buono scuola' nel sistema nazionale di istruzione è frutto di un dialogo e di una stretta collaborazione fra le forze di maggioranza e il governo, costituendo il coronamento di una battaglia di libertà portata avanti da tutti i partiti di centrodestra da trent'anni a questa parte. È un passo importante per consentire anche alle famiglie non abbienti di poter esercitare il diritto di scelta educativa". Lo afferma il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Con questa misura nel 2026, alle famiglie con reddito Isee inferiore a 30 mila euro, il ministero riconosce un contributo fino a 1.500 euro a studente iscritto presso una scuola paritaria di primo  grado o al primo biennio del secondo grado. L'emendamento è stato presentato da Lotito, Gelmini, Lupi.

"Assai importante è che l'emendamento, proprio perché è la famiglia la prima responsabile dell'educazione della prole, preveda che il buono scuola sia assegnato direttamente alle famiglie, da parte dello Stato, attraverso il ministero dell'Istruzione. Come si può comprendere è una misura che va a favore delle famiglie meno abbienti, contrariamente alle narrazioni consuete di chi parla insistentemente di soldi dati alle scuole dei ricchi. È chiaro che né vengono stanziati fondi per le scuole paritarie né vengono privilegiate le scuole dei ricchi - ha sottolineati Suor Anna Monia Alfieri, cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta di politiche scolastiche - Infatti, con la misura del buono scuola, sono aiutate le famiglie che sceglieranno le scuole paritarie".

"Nel contempo, come chiarito in modo inequivocabile dagli Uffici Studi di Camera e Senato - aggiunge il ministro - continuiamo a incrementare le risorse destinate alla scuola italiana: le spese autorizzate a favore del bilancio del ministero dell'Istruzione e del Merito aumentano infatti per il 2026 di circa 960 milioni di euro. L'incidenza della spesa per la scuola sul bilancio dello Stato crescerà nel 2026, passando dal 6,2% al 6,3%. Siamo ora in attesa dell'approvazione di un altro importante emendamento che stanzia 20 milioni di euro aggiuntivi per l'acquisto dei libri di testo sempre in favore delle famiglie meno abbienti".

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