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Terzo mandato, si accelera: ipotesi emendamento in Senato. De Luca prepara la lista

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Edoardo Romagnoli
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Ormai è chiaro: se la maggioranza vuole arrivare al terzo mandato per i governatori deve fare in fretta. Anche perché tra il 21 e, massimo, il 28 settembre si voterà nelle Marche. Ma i tempi parlamentari, è noto, non sono esattamente un’autostrada su cui correre. Una soluzione potrebbe essere quella di passare da un decreto legge, una mossa che il Quirinale non permetterebbe e che farebbe tornare le opposizioni sulle barricate. L’idea è quindi quella di passare per un emendamento, da inserire nel disegno di legge attualmente in Commissione Affari Costituzionali al Senato per aumentare di due il numero dei consiglieri nelle Regioni piccole e bloccare la diminuzione automatica dei consiglieri comunali nella città in via di spopolamento. Ma i tempi parlamentari non sono l’unico scoglio che la maggioranza dovrà superare per riuscire a portare a casa il terzo mandato. Prima della corsa nelle Aule il governo deve trovare una quadra all’interno della maggioranza. Perché se FdI e Lega si dicono favorevoli da tempo, il Carroccio sicuramente più convinto del partito della Meloni, Forza Italia e Noi Moderati la pensano diversamente.

 

 

 

Da via Bellerio il messaggio è sempre lo stesso: andiamo veloci. Salvini lo dice dal giorno uno e ieri lo ha ribadito anche il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. Sul terzo mandato «l’apertura della Meloni ci obbliga a una riflessione veloce. Dobbiamo metterci intorno a un tavolo, anche con gli alleati di Forza Italia - ha concluso - per capire se c’è davvero la volontà e di lavorarci subito e farlo entro le prossime elezioni regionali». Sul versante delle opposizioni il discorso è diverso. Schlein e Conte si dicono fortemente contrari. «Assolutamente, la posizione del Pd rimane contraria» ha ribadito la segretaria del Pd.
Della stessa opinione anche il leader del M5S: «Noi da sempre abbiamo assunto una posizione, due mandati ci sembrano assolutamente buoni e giusti per evitare che si creino delle incrostazioni e che ci sia anche una giusta turnazione, questa è la nostra posizione e non è cambiata».

 

 

È ovvio che i tre mandati a sinistra complicherebbero i piani. Soprattutto in Campania dove la coalizione di centrosinistra è orientata a candidare Roberto Fico, ma i tre mandati permetterebbero a Vincenzo De Luca di tornare in campo. Non è un caso che il grillino si sia detto contrario al terzo mandato: «Non crediamo che siano giusti più di dieci anni per le cariche monocratiche, ovvero direttamente elette dal popolo». Il Pd dovrebbe decidere se «rompere» con i 5 Stelle e appoggiare De Luca, convincere Conte a rinunciare a Fico, magari concedendo ai grillini il candidato governatore in Puglia o sfidare De Luca con un candidato interno al Nazareno. Lo «sceriffo», vecchia volpe della politica, ha già odorato l’aria intorno a lui e pensa di candidarsi con una sua lista. Un’ipotesi che rischierebbe di drenare voti dal campo largo facendo perdere le elezioni a Schlein & Co., ma che a lui permetterebbe di «trattare» da una posizione di forza. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, incaricato dal Nazareno, di trovare la quadra si dice fiducioso che alla fine si arriverà a una soluzione. Non è detto che il risultato finale potrà mettere tutti d’accordo.

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