divisioni e liti
Pd, i CarosElly dei vip pro ReArm: dalla pace allo show il passo è breve
Come un fidanzato altezzoso che si ostina a rifiutare i gesti di buona volontà che la partner gli offre, con generosa arrendevolezza. Come l’ultimo a Strasburgo: lei perde per strada mezzo partito, si dissocia dai socialisti, e lui, con quel sorrisetto perfido che hanno i campioni delle liti temerarie (chiedere a Beppe Grillo) la liquida in malo modo: «L’astensione è equivoca, devi liberarti dai riformisti». Insomma l’amore disperato di Elly Schlein e Giuseppe Conte, non si sopportano ma devono sottostare a una convivenza forzata, che barba, che noia.
E dire che il cerimoniere, Michele Serra, che è rimasto un uomo di "Cuore", si è fatto in quattro per ospitare la "reunion", un’attenta coreografia, Piazza del Popolo invasa dalle bandiere arcobaleno, e loro due, Elly e Giuseppi, stretti dall’abbraccio del popolo, nuovi eroi dell’internazionale contro la "spregevole" tedesca. Solita organizzazione scrupolosa, treni e pullman della Cgil ed il presidio sanitario pagato (4.750 euro) da Zetema, la società integralmente partecipata da Roma Capitale, previsti 15 mila "pellegrini" per la pace.
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L’editorialista di Repubblica ha anche rivisto la convocazione per permettere al bastian contrario di Campo Marzio di partecipare all’eventone di oggi, specificando a tutti, che sarebbe stata una manifestazione contro l’Europa che si riarma. Il leader 5 stelle, però non ne ha voluto sapere, d’altra parte la sua incoronazione l’aveva già ricevuta a Strasburgo, il "Lenin" di Voltura Appula, con la claque portata da casa, era andato alla plenaria per avvertire Ursula von der Leyen, «vi asfalteremo». Per il momento tanti saluti a Michele Serra, e a un matrimonio che non si può ancora consumare, «non parteciperemo alla piazza, ci sono troppi guerrafondai». Senza perdere l’eleganza da professionista in pochette: «Credo alle buone intenzioni di Serra».
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Così a Piazza del Popolo, con la segretaria Pd ci saranno solo i parenti stretti, Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli, due prezzemolini che non perdono mai l’occasione di farsi vedere in giro, e come succede sempre agli eventi di richiamo assoluto, qualche inutile imbucato. Come Carlo Calenda (che pure su Rearm si è schierato a favore) ed il «buonissimo» Matteo Renzi, perfetto interprete della parabola del figliol prodigo. E poi, sì certo, un sacco di amici di Elly: il numero uno della Cgil Maurizio Landini, l’equivoco Gianfranco Pagliarulo dell’Anpi, i sindaci del Pd e tutte le anime di un partito sull’orlo di una crisi di nervi. In pratica quelli che si sono posti il dilemma di Nanni Moretti,.