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Presentazione Intergruppo parlamentare “Fratres Omnes” per i rapporti con il Vaticano: appuntamento il 18 luglio

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Domani si svolgerà presso la sala stampa della Camera dei Deputati, alle ore 13, la presentazione dell’intergruppo parlamentare “Fratres Omnes”. Obiettivo dell’intergruppo, partendo dalla dimensione parlamentare, è quello di rafforzare i legami tra il Parlamento e la Santa sede.

L’intergruppo è promosso dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni della Camera dei Deputati, On. Nazario Pagano, che ricoprirà la carica di Presidente dell’intergruppo, ed ha raccolto l’adesione di oltre trenta parlamentari provenienti da diverse estrazioni politiche, di maggioranza e di opposizione.

Il nome dell’intergruppo, come è evidente, si ricollega all’ultima enciclica di Papa Francesco che segue Laudato sì. Una enciclica che parla e si ispira ai concetti di Fraternità, apertura ed amicizia sociale.

“L’intergruppo vuole essere un luogo di confronto che, partendo dalla dimensione parlamentare, possa offrire una serie di spunti e di riflessioni in diversi campi della vita sociale in modo trasversale, ci fa infatti piacere che diversi i gruppi parlamentari di Camera e Senato, di maggioranza e di opposizione, abbiano aderito all’iniziativa.” – ha dichiarato il Presidente Nazario Pagano.

Confrontarsi oltre le barriere dei diversi colori politici può essere occasione di stimolo e di avvicinamento comune rispetto a problematiche che investono trasversalmente tutti. Se si guarda alla Enciclica “Fratelli tutti”, da cui prende il nome l’intergruppo, ci accorgiamo di come il Santo Padre in modo limpido e puntuale esponga problemi che riguardano i cittadini singolarmente intesi, ma anche quali componenti di una complessa rete sociale, in continuo mutamento rispetto al passato, con criticità nazionali e internazionali che coinvolgono la collettività largamente intesa.  Il primo capitolo dell’enciclica elenca una serie di questioni che superano la dimensione partitica: i sogni che vanno in frantumi, la fine della coscienza storica, lo scarto mondiale, diritto umani non sufficientemente universali, conflitto e paura, globalizzazione senza una rotta comune, le pandemie. Nonostante ciò, il primo capitolo si conclude con un capoverso in controtendenza, dal nome “speranza”.

Perché malgrado le “dense ombre” che attanagliano i nostri tempi vi è la speranza di un futuro migliore.

“E noi speriamo che Fratres Omnes possa essere questo: un luogo di confronto che superi le barriere e che si ponga come scaturigine di riflessione per affrontare, tutti uniti, tutti fratelli, le nuove sfide che la storia ci presenta perché, e cito nuovamente l’enciclica, non si giunge a riconoscere a fondo la propria verità se non nell’incontro con gli altri” – Conclude il Presidente Nazario Pagano.

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