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Soumahoro, il mea culpa di Fratoianni: "Fu un errore candidarlo"

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Candidare Aboubakar Soumahoro alle elezioni politiche del 2022 fu un errore. È questa l'amara ammissione di Nicola Fratoianni, leader di alleanza Verdi-Sinistra insieme al collega green Angelo Bonelli. Puntare sul sindacalista di origini ivoriane, simbolo della nuova sinistra e delle battaglie pro migranti, che è finito poi nell'occhio del ciclone per i guai giudiziari delle cooperative di famiglia, non fu una scelta lungimirante. "Eravamo convinti che quella figura potesse dare più visibilità alla battaglia. Soumahoro non è indagato, ma contro di lui i giornali di destra si sono scatenati, sebbene la destra schieri ai massimi livelli persone indagate accusate di reati ben più gravi", ha detto Fratoianni parlando ai microfoni del Tirreno. 

 

 

"Penso che le vicende che hanno coinvolto la sua famiglia abbiano totalmente compromesso le battaglie politiche contro il lavoro sfruttato", ha aggiunto. Il leader di Alleanza Verdi-Sinistra non ha potuto non commentare la candidatura di Iliaria Salis, scelta che ha suscitato diverse polemiche. "Pensiamo che l'Ungheria di Orban sia un Paese che non solo comprime i diritti umani fondamentali come il diritto al giusto processo, ma li calpestano in modo clamoroso come abbiamo visto in questi lunghi 16 mesi in cui Ilaria è stata rinchiusa nel più antico carcere di Budapest. Noi la candidiamo perché vogliamo che l'immunità la sottragga da un ingiusto processo", ha dichiarato. 

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