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M5S, Conte non vuole le facce dei candidati sui cartelloni elettorali. Aveva ragione Il Tempo

Gianni Di Capua
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Alla fine è confermato: Conte ha proibito ai suoi di mettere le facce sui manifesti. Quando era uscita la notizia sul nostro quotidiano Giuseppe Conte si era affrettato a smentire l’indiscrezione. L’ufficio stampa del Movimento 5 Stelle in un comunicato aveva scritto: «L'articolo comparso oggi sul quotidiano Il Tempo, dal titolo "Conte proibisce i manifesti, niente facce dei candidati", riporta notizie false, totalmente prive di fondamento. Ai candidati alle elezioni europee non sono mai stati vietati né l'utilizzo dei cosiddetti santini, né manifesti elettorali, né sponsorizzazioni sui social». E ancora «Nell'incontro di ieri - proseguivano i Cinque Stelle - sono state fornite informazioni pratiche per la campagna elettorale. Sempre nella giornata di ieri i candidati hanno potuto scattare delle foto da utilizzare anche per santini e manifesti. Le indicazioni e i suggerimenti dati sono quelli già adottati nelle precedenti elezioni europee (2019) e nelle scorse elezioni politiche (2022)». Già, peccato che adesso invece la nostra indiscrezione è stata confermata.

 

 

Sì ai faccioni dei candidati da postare sui social, no sui muri delle città. A pensar male si potrebbe vedere dietro questo diniego la volontà del leader di favorire i suoi candidati presenti nel listino che fa capo a lui. Dall’entourage dell’avvocato del popolo spiegano che si tratta di «educazione civica». Non bisogna sporcare le città con le affissioni selvagge. Un buon intento se non fosse che alla fine oltre ai manifesti è stato dato il via libera anche ai santini elettorali, che per natura vanno poi a ingolfare ogni minimo spazio lasciato libero in città. Se fosse vero sarebbe quasi una comica. Perché il Movimento nato per dare voce ai cittadini, per portare le istanze del popolo dentro i palazzi, ha deciso di fare le consultazioni online per poi decidere autonomamente chi era degno di essere candidato e chi no. Con tanto di colloqui tenuti da Crimi e Taverna.

 

 

 

Ora che Conte ha trovato i nomi che gli piacciono ci saranno due tipi di manifesti: uno con tutti i nomi dei candidati e l’altro con il simbolo del Movimento 5 Stelle. Ai candidati è stato consegnato un format con il layout da usare e a tutti è stata scattata una foto ufficiale, in modo che lo «stile» del perfetto aspirante candidato M5S all’Europarlamento sia consona al modello voluto da Conte. Nel Movimento però già ci sono le prime defezioni con l’ex deputata pugliese Valentina Palmisano che ha fatto preparare dei mega poster con tanto di slogan personalizzato: «Energia donna». L’avvocato grillino non comparirà sui manifesti elettorali ma nel frattempo ha lanciato la campagna «L’Italia che conta». Sparando a zero verso quei leader, tutti tranne lui, che hanno deciso di candidarsi nonostante tutti, a parte Renzi, hanno già dichiarato che non andranno all’Europarlamento.

 

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