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Russia, la verità di Matteo Salvini: "L'accordo con Putin non c'è più"

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L’accordo con il partito di Putin non c’è più? «Assolutamente. Calenda aspetta la raccomandata con la ricevuta di ritorno, manderò una Pec a Putin. È chiaro che è malafede, come quella di chi ha cercato per anni fondi russi, mai chiesti, nè visti, nè dati». Matteo Salvini, leader della Lega, lo dice in un’intervista a Libero dopo il no della Camera alla mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dalle opposizioni.

 

 

 

 

«Stanno cercando quello che non c’è, un processo su un accordo - peraltro negli organismi internazionali da cui i russi erano stati espulsi, dunque avrei collaborato solo con me stesso - che fin dall’inizio della guerra in Ucraina abbiamo detto che era stato annullato. Avevo stima di Putin come uomo di governo fino all’invasione dell’Ucraina? Sì, come ce l’avevano Berlusconi, Renzi, Prodi, come tutti i capi di governo che si sono succeduti. Io Putin l’ho visto una volta nella vita, mentre altri ci hanno fatto accordi commerciali, economici, ripeto, giustamente. Il problema non è il popolo russo, il problema è aver scatenato una guerra senza senso di cui il mondo avrebbe fatto volentieri a meno». «Quindi è chiaro - riprende - che, se fino al giorno prima, tutti avevano una certa opinione di Putin - e ripeto, altri ci hanno fatto accordi commerciali da miliardi, io ci avevo fatto un accordo culturale - nel momento in cui scateni una guerra passi dalla parte del torto. Non c’è niente da disdire - ribadisce - perchè non c’è niente in essere».

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