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Milano, Sala si accorge dell'emergenza smog: "Perché non c'è stato di calamità"
Sulla questione smog e inquinamento, "il mio ragionamento parte da una istanza semplice; si tratta di un problema talmente grave che o tutti fanno la loro parte o non si arriva a una soluzione. E al governo dico: se la questione è così grave, perché non è un problema nazionale? Perché non viene dichiarato lo stato di calamità se a soffrire maggiormente sono i bambini e gli anziani?". Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala intervenendo alla Conferenza regionale sul Diritto alla Salute organizzata dal gruppo regionale del Pd della Lombardia, a Palazzo Pirelli. »Io vedo che la battaglia la stanno portando avanti le associazioni, quando invece dovremmo essere noi. La politica e i partiti devono fare di più".
«Penso che una prossima azione che dovremo cominciare a fare è riprendere la questione delle caldaie a gasolio» a Milano. «Noi avevamo fatto una delibera anni fa per metterle fuori legge entro il 2023 poi c’è stato un ricorso e il Tar aveva dato ragione ai privati a causa del periodo difficile della pandemia. Però rimane il fatto che la questione dei riscaldamenti è solo una delle questioni. Adesso credo che la riproporremo ma dovremmo trovare le formule per evitare un altro ricorso. Abbiamo ancora più di 1.000 palazzi a Milano che sono a gasolio, tutti privati». L'ha detto il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un convegno sulla Salute organizzato dal Pd a Palazzo Pirelli.
Poi, per quanto riguarda l’inquinamento, «ci sono alcune questioni non ancora affrontate, come gli allevamenti intensivi. Quindi il mio punto è lavoriamo tutti insieme, se la Regione dice di aver già fatto molto, io dico dobbiamo fare ancora di più», ha sottolineato poi. Sala ha anche spiegato che il Comune, per ora, proseguirà sul limite dei 30 km/orari in città «ma solo sulle strade dove si affacciano le scuole. Non possiamo fare due cose: mettere a 30 km/h un intero quartiere e mettere autovelox dove vietato dalla direttiva Salvini. Sono due grandi limiti».