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Firenze, Salvini: "Da noi un'Europa diversa, quella dei diritti contro i tagli"

Christian Campigli
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Una nuova Europa, dei popoli, dei diritti ma anche dei doveri. Un accordo politico basato sulla difesa delle nostre coste dagli sbarchi continui di immigrati, ma anche dalla tutela delle nostre eccellenze, degli usi, dei costumi e delle tradizioni millenarie. È un Matteo Salvini sorridente, sereno e determinato quello che entra ieri mattina, mano nella mano con la sua compagna Francesca Verdini, alla Fortezza da Basso di Firenze. Uno scenario meraviglioso per una kermesse, "Free Europe", alla quale hanno partecipato i leader continentali di dodici Paesi. E un numero altissimo di sostenitori, provenienti da ogni angolo dello Stivale. «Mi sono riletto un passaggio della Bibbia, quello di Davide e Golia che è confacente a quello che stiamo facendo oggi. Golia cercava uno sfidante tra gli israeliti, e tutti scappavano. Oggi Golia è rappresentato da burocrati e banchieri che sono i primi euroscettici. Oggi a Firenze ci sono gli amici dell'Europa, i difensori dell'Europa. Sapete come è finita, Davide ha sconfitto Golia che sembrava invincibile. Oggi a Firenze ci sono donne e uomini che sconfiggeranno un gigante che il primo nemico dell'Europa è che è la realtà burocratica massonica. Noi del Golia Soros, che distrugge le nostre civiltà, non abbiamo nessuna paura».

 

 

Il vicepremier appare un autentico fiume in piena, forse stimolato dall'inizio di una campagna elettorale che si annuncia decisiva per il futuro stesso della Ue. «C'è il primo partito di Francia, di Olanda, di Austria, del Belgio, il secondo partito di Germania e un partito di governo italiano. Non siamo un cantiere nero, anzi c'è un'onda blu. I dati ci dicono che siamo la quarta forza pilastro delle Infrastrutture e dei Trasporti poi si rivolge direttamente ai suoi alleati a Palazzo Chigi. E in particolare modo a Forza Italia: «Tajani sbaglia a dire che non si alleerà mai con Afd e con Marine Le Pen. Mi dispiace che qualcuno di centrodestra preferisse la sinistra ad alleati di centrodestra - aggiunge - Io posso dire che chi sceglierà la Lega in Europa sceglie l'alternativa alla sinistra. Quindi rinnovare l'invito al centrodestra in Italia a essere unito in Europa». Al tempo stesso, il segretario del Carroccio affonda le misere speranze della sinistra. «Il governo italiano non è assolutamente in discussione, sarebbe un'occasione persa non cambiare l'Europa e continuare a fare quello che si è fatto con decenni con guida socialista perché è sotto gli occhi di tutti. L'esecutivo arriva al 2027 per quanto mi riguarda». 

 

 

Salvini, infine, lancia una frecciata al Partito democratico. E al loro portavoce con la Troika: «Leggevo l'intervista di Gentiloni che già prepara il rinnovo dell'inciucio popolare-socialisti. Noi presentiamo agli italiani ea tutti gli europei un'idea di Europa diversa.
L'Europa dei diritti contro l'Europa dei tagli, dei Soros. La Lega offre questa possibilità a Giugno. Quando gli elettori europei saranno chiamati a rinnovare il Parlamento di Strasburgo tà agli italiani e agli europei. Se qualcuno preferisce continuare a inciuciare con i socialisti lo faccia. Non posso mica impedirglielo». Raggiante anche l'eurodeputato del Carroccio, Susanna Ceccardi: «L'Europa può e deve rinascere e questo nuovo Rinascimento europeo parte proprio da Firenze. Ci rendiamo conto che presto avremo l'opportunità di cambiare le cose e mandare finalmente a casa la sinistra. Mi auguro che anche le altre forze di centrodestra in italiano concorrano a questo obiettivo». 

 

 

Grandi applausi per l'intervento di Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone: «Combattiamo la follia del modello culturale islamico più integralista che oggi rappresenta un pericolo enorme per le nostre città. Noi abbiamo 30 mila abitanti di cui il 30% sono stranieri e la maggioranza è islamica. Su 7000 bengalesi 1700 lavorano, gli altri sono a carico del nostro benessere. Il 75% delle donne che vivono a Monfalcone sono costrette a usare il velo integrale e anche le bambine a scuola, così imparano come ci si deve comportare». La kermesse, iniziata poco dopo le 11, termina alle 14,30 dopo una serie di oltre quindici interventi. Lo scatto finale di una manifestazione tanto riuscita quanto grottescamente contestata dalla sinistra è la foto di gruppo sul palco, con Matteo Salvini e gli altri leader europei, tra le bandiere nazionali dei membri di Identità e Democrazia.

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