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Firenze, invitano Rackete ma attaccano Salvini che ospita Le Pen

Christian Campigli
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Scegliere da che parte stare, in politica, è forse il passaggio più importante e, al tempo stesso, delicato per un movimento. Una decisione che sancirà, per sempre, l'essenza stessa di quel partito o di quella segreteria. Lo collocherà in uno scacchiere e ne traccerà gli elettori di riferimento ed i possibili alleati. Il Partito Democratico targato Elly Schlein ha deciso di schierarsi a favore di chi non rispetta le leggi italiane, di chi pretende di cancellare le nostre tradizioni, di chi ha messo a pentimento la vita di numerosi agenti della guardia di finanza. Non è un caso che Carola Rackete sia diventata così l'icona della sinistra immigrazionista. Di quell'universo progressista convinto che, per sopperire alla scarsa natalità, non servano politiche a sostegno della famiglia (tradizionale), ma che vadano fatti sbarcare nel nostro Paese migliaia, milioni di immigrati africani. La paladina delle Ong questo pomeriggio sarà ospite d'onore della kermesse «L'eredità delle donne». Una organizzata alla Manifattura Tabacchi di Firenze, sotto la direzione artistica di Serena Dandini manifestazione.

 

 

Ma vi è un aspetto che rende l'intera vicenda, se possibile, ancora più grottesca: la sesta edizione del festival verrà infatti dedicata alle «madri della patria». Sul sito ufficiale è possibile leggere che il 2023 sarà consacrato «alle donne impegnate nei processi di pace, contro ogni violenza, a cominciare da quella di genere». Scorrendo la pagina, appare come per magia gli sponsor. Accanto a numerose aziende private, che investono i loro denari come meglio credono, campeggiano in bella vista il logo del Comune di Firenze (per la «co-promozione») e della Regione Toscana (per il «patrocinio»). Il centrodestra non ha affatto gradito la decisione di invitare, sulle rive dell'Arno, il comandante tedesco. «Carola Rackete non è persona gradita a Palazzo Vecchio. Non siamo d'accordo a concedere sale comunali perché facciano da palcoscenico ad un tale personaggio – hanno evidenziato i capigruppo comunali di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi e della Lega Federico Bussolin- Ci piacerebbe anche capire in che modo la Rackete sarebbe una madre della Patria ». Francesco Torselli, capogruppo in Regione di Fdi, ha annunciato di aver presentato «un'interrogazione urgente al governatore Eugenio Giani per sapere se fosse a conoscenza dell'intervento di Rackete all'iniziativa patrocinata dalla Regione Toscana». 

 

Il Partito Democratico, che caldeggia (e promuove sponsorizza) la presenza della paladina delle Ong, è lo stesso movimento politico che invoca la piazza (uno dei grandi mantra dei progressisti italiani) per contestare la (legittima) scelta della Lega di invitare a Firenze, il prossimo 3 dicembre, Marie Le Pen, Alice Weidel, copresidente di Alternative fur Deutschland, e Geert Wilders, trionfatore alle ultime elezioni in Olanda. «Salvini e Le Pen vengono a Firenze per lanciare il cantiere nero – ha affermato il sindaco Dario Nardella - Firenze si faccia sentire con una bella iniziativa per l'Europa, la pace, la democrazia. Tutte le idee e le proposte convergono in un'unica giornata europea fiorentina». Ancora più intollerante, se possibile, il coordinatore della segreteria toscana del Pd, Andrea Giorgio. «Il 3 dicembre Salvini verrà a Firenze con i suoi amici nazionalisti e neonazisti di tutta Europa per dare il via ad un cantiere nero. La scelta provocatoria di farlo a Firenze, città di pace, di diritti e di umanità, non può restare senza risposta: la comunità democratica fiorentina si mobiliti e scenda in piazza tutta insieme, con parole radicalmente alternative alle loro. Una per dire no a chi semina paura, xenofobia, intolleranza, a chi nega i cambiamenti climatici e racconta bugie ad ogni latitudine per frammentare la nostra comunità».

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