tormenti democratici

Pd disperato, basta primarie: a Firenze il candidato sindaco lo decide il partito

Christian Campigli

C'era volta un amore intenso, ardente, appassionato. Poi, una serie di spiacevoli episodi, ha modificato questo sentimento in routine prima, in freddezza poi. Il Partito Democratico non ha più le idee chiare sulle primarie. Lo sgambetto di Elly Schlein a Stefano Bonaccini, considerato il grande favorito per la segreteria dem, ha lasciato numerosi strascichi (al di là dell'ovvio buonismo di facciata). L'ennesima conferma di questa inversione di tendenza giunge da Firenze. Il primo cittadino Dario Nardella ha bocciato, senza mezze misure, la richiesta di primarie, per la scelta del futuro candidato sindaco, portata avanti da un suo ex assessore, Cecilia Del Re.

"C'è stata un'assemblea che ha votato in modo unitario per il percorso. Si parla di contenuti, di alleanze, di selezione dei candidati. Non è che una persona decide il proprio percorso e il percorso da imporre al proprio partito. C'è una comunità di donne e uomini, fatta di circoli, iscritti, organismi dirigenti che stabilisce i tempi e il percorso per individuare il miglior candidato. Questa si chiama democrazia e noi, grazie a Dio, ce l'abbiamo". È quanto afferma il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenendo all'emittente Toscana Tv, commentando l'evento organizzato dall'ex assessore Cecilia Del Re per lanciare ufficialmente le primarie a candidato sindaco di Firenze. L'evento è in programma il 15 novembre al Tuscany Hall. "Io do il mio contributo da sindaco - conclude Nardella -, è il Pd che poi stabilisce tempi e modi".

  

 

Meno netto il segretario cittadino Andrea Ceccarelli. "Ancora con le primarie? Abbiamo già detto che nessuno le esclude. Ma perché dobbiamo fare un dibattito sulle ambizioni personali, perché non parliamo di politica? Forse se si parlasse un po’ di contenuti e di programma, di cosa vogliamo fare di nuovo per questa città e con quale coalizione non sarebbe male, no?”.

La sensazione, palpabile, è che i dem non siano mai stati così insicuri. Soprattutto dopo l'indiscrezione sulla  probabile candidatura del.direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, nel centrodestra, che ha riaperto una partita, fino a cinque anni fa, chiusa con doppia mandata. Se, alla fine di mille riunioni, il Pd dovesse bocciare ufficialmente le primarie, non è affatto escluso che Cecilia Del Re possa candidarsi in tandem con Stefania Saccardi e Italia Viva. L'ennesima conferma sulla precarietà dell'ultimo fortino rosso.