addio al feudo rosso

Pd nel panico: "Bagno di sangue", traballa il feudo di Firenze

Christian Campigli

Un nome che sta creando ansia, apprensione e paura. Perché il Partito Democratico, che nei sondaggi non riesce a sfondare oltre il 19%, non può certo permettersi di perdere l'ultimo fortino rosso. L'idea del centrodestra di candidare come sindaco di Firenze Eike Schmidt ha tolto il sonno ai  dirigenti dem. Secondo alcune indiscrezioni raccolte dal nostro giornale, vi sarebbe già stato un confronto tra i vertici locali e quelli nazionali. Per adesso tramite telefono (chiamate e, soprattutto, messaggini WhatsApp), ma non sono esclusi vertici già dalla prossima settimana. Molti i nodi da sciogliere e le decisioni da prendere. C'è da capire se la scelta del candidato progressista debba passare dalle primarie. Uno strumento che anticipa la campagna elettorale, crea interesse e fibrillazione, ma che, al tempo stesso, bypassa completamente le decisioni del partito.

 

  

Ma le perplessità maggiori sono legate ai nomi. Quelli avanzati fino ad oggi dai dem sarebbero potuti andare bene qualora i moderati avessero presentato un grigio ed anonimo dirigente, un ex consigliere comunale e un imprenditore noto giusto dai propri famigliari. Il direttore degli Uffizi, oltre ad essere convintamente antifascista, è persona coltissima e famosa a livello planetario. Si vocifera che, una volta data l'ufficialità della sua candidatura, sia già pronta una super intervista col prestigioso quotidiano New York Times.

 

Sara Funaro, Monia Monni, Cecilia Del Re o Andrea Giorgio riuscirebbero a reggere un confronto col cinquantacinque tedesco? "No, sarebbe un bagno di sangue - ci confida un importante esponente del Partito Democratico - Serve un nome importante, famoso e, al tempo stesso, vicino al nostro mondo. Perché snaturarsi significa perdere". Secondo i rumors delle ultime ore, i dem starebbero pensando anche a Lucia Aleotti, presidente di una delle più importanti aziende del settore farmaceutico, la Menarini. Un'ipotesi suggestiva, ma assai complicata da portare avanti. E che non convince tutto il partito. "Mi è stato fatto notare che non candidare un nostro dirigente sarebbe una dimostrazione di debolezza, di paura" spiega ancora la fonte dem. Tra mille interrogativi, un'unica certezza. Firenze è (finalmente) contendibile.