svolta a sinistra

Pd, "traditi i valori fondativi". Chi dice addio a Schlein: la fuga è iniziata

La nuova segreteria del Pd targata Elly Schlein ha scontentato molti. Dalle componenti legate a Stefano Bonaccini agli altri sconfitti delle primarie, per tacere delle voci cattoliche letteralmente sparite dalla squadra dirigente. Gli ultimi retroscena danno diversi esponenti in fuga ad esempio da Base Riformista di Lorenzo Guerini, che accusano Bonaccini di averli estromessi dalle trattative con Schlein. Approdo probabile il Terzo Polo. C'è anche chi è già uscito dal partito, come il consigliere comunale di Palermo, Carmelo Miceli, parlamentare nella scorsa legislatura. "Già da tempo il Pd guarda al movimentismo più che ai suoi stessi valori fondativi. È stato abbandonato il tema della giustizia. La nuova segreteria di Elly Schlein ha approfondito queste scelte e mi costringe ad uscire", ha annunciato. 

 

  

Commenti gelidi sono arrivati dagli altri due candidati alle primarie che hanno incoronato Schlein. Gianni Cuperlo su Twitter ha scritto: "Auguri di buon lavoro alla nuova segreteria. Elly Schlein aveva parlato di unità e pluralismo ma in realtà non si è voluta riconoscere la ricchezza delle differenze espresse dagli iscritti nel congresso dei circoli". Una stoccata in piena regola. 

 

Paola De Micheli, dal canto suo, ha dichiarato: "Buon lavoro alla nuova segreteria del Partito Democratico. La segretaria Elly Schlein ha ritenuto di non dare rappresentanza nella nuova organizzazione ad una parte vitale del partito espressa da due candidati al congresso. Lo ritengo un errore, perché così si rinuncia alla pluralità di idee che è sempre una ricchezza e un bene per tutti. Ma continueremo a lavorare nel Pd e per il Pd con lealtà e senso critico".