bonus edilizi senza pace

Truffe sui bonus, "questo è il risultato delle intuizioni di Conte"

Pietro De Leo

La mega inchiesta della Guardia di Finanza di Avellino e Napoli, che ha portato alla luce presunte maxi-truffe su "ecobonus" e "bonus facciate" tiene banco nel dibattito politico e si innesta nel confronto sul tema. Il governo Meloni, infatti, ha deliberato di recente lo stop alla cessione dei crediti. Le reazioni attorno all’indagine però, vanno oltre la maggioranza. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi punta il dito su «l’ennesima notizia pazzesca sulle truffe legate a superbonus e bonus edilizi. In provincia di Avellino ci sono indagini per quasi due miliardi di truffa allo Stato grazie alle geniali intuizioni legislative di Giuseppe Conte e dei Cinque Stelle». E affonda: «Inutile gridare "onestà" se poi si fanno delle leggi che permettono grandi business ai disonesti, ai ladri, e ai truffatori». Un attacco a testa bassa al mondo pentastellato, quindi, con una controreplica che non si è fatta attendere. I coordinatori del Movimento 5 Stelle per l’Emilia Romagna, Marco Croatti e Gabriele Lanzi osservano: «Ormai è chiaro il tentativo di Renzi di usare ogni pretesto per attaccare il Movimento 5 Stelle, anche quando per farlo occorre inventare del tutto una notizia. Oggi si scaglia contro Conte e il Movimento 5 Stelle a suo dire colpevoli di essere stati gli artefici del Superbonus». E aggiungono che le truffe in proposito «riguardano la minima parte e sono in percentuali irrisorie rispetto alle truffe effettuate sugli altri bonus edilizi. Anzi, tra i tanti meriti del Superbonus c’è anche quello di aver fatto emergere le truffe estendendo i maggiori controlli anche agli altri bonus edilizi».

 

  

 

Reazioni, poi, arrivano anche nel centrodestra. Da Fratelli d’Italia, il capogruppo in commissione Finanze Saverio Congedo spiega: «Il sequestro di crediti d’imposta fittizi operato dalla Guardia di Finanza di Avellino e di Napoli pone ulteriori ombre e perplessità sulla misura Superbonus per come è stata scritta. A fronte di migliaia di imprese che hanno operato nella legalità e trasparenza, c’è il fondato timore che quanto sta emergendo possa essere la punta di un iceberg come testimoniano le numerose perquisizioni effettuate in queste ore dalla Guardia di Finanza in diverse province d'Italia». E prosegue: «Inevitabile e improcrastinabile per il governo Meloni affrontare la questione per porre rimedio ad una misura che, così come pensata dal governo Conte, è insostenibile per lo Stato e l’economia della Nazione».

 

 

Ancora dal partito di Giorgia Meloni, la deputata Ylenja Lucaselli commenta: «L’indagine della Guardia di Finanza di Napoli e Avellino mette in evidenza delle storture nella genesi» della misura. E prosegue: «È indubbio che la gran parte delle imprese abbia agito in pieno rispetto della legalità, ma troppi fatti che continuiamo a leggere sottolineano l’esistenza di una criticità a monte. Per questo, bene fa il governo Meloni a voler affrontare la questione». Sempre all’interno del centrodestra, il coordinatore di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi commenta: «La presunta maxi truffa fatta con i bonus edilizi, scoperta grazie al lavoro della Guardia di Finanza, fa riflettere sulla debolezza della Legge nella parte dei controlli preventivi, specie nel caso del bonus facciate, che è stato lo strumento più usato dai delinquenti per truffare lo Stato. Ma chiedo al governo di valutare bene le proprie scelte: uno strumento utile ma con criticità dovrebbe essere semplicemente migliorato, anche utilizzando indicazioni sulle varie tipologie di truffa emerse nelle diverse inchieste sul settore, rafforzando in modo importante la fase dei controlli preventivi, in corso d’opera e postumi e su tutti i costi».