retroscena

Renzi-Calenda, rivoluzione per il Terzo polo: nome, simbolo e nuovi arrivi

Christian Campigli

Un matrimonio di interesse. Breve quanto la vita di una farfalla. E che si sarebbe dovuto sciogliere come neve al sole alla prima difficoltà. Erano questi i commenti sarcastici sull'alleanza che portò Carlo Calenda e Matteo Renzi a presentarsi alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre sotto un simbolo comune. I due, impossibile non ricordarlo, non sempre erano andati d'amore e d'accordo. Tutt'altro. Gli scambi, nel recente passato, erano stati anche piuttosto accesi. Ma sempre circoscritti ad un ambito politico. Lo schema delle coalizioni però ha invitato i due leader a trovare una quadra, per non essere schiacciati dal Pd da un lato, dai Grillini dalla parte opposta.

 

  

Oggi, il Terzo Polo fa scouting, apre la porta ai riformisti di Botteghe Oscure, Irene Tinagli e Giorgio Gori in primis e si prepara a cementificare il matrimonio tra Renzi e Calenda. Come? Con un simbolo e un nome nuovo, che rappresenti a pieno la casa dei riformisti e che superi quel “Terzo Polo”, valutato come poco incisivo nel medio-lungo periodo. Bocche cucite da parte dei dirigenti di Azione e Italia Viva sulle proposte presentate, che stanno circolando nelle sedi romane e in quelle milanesi. Con ogni probabilità, a maggio, nel corso di una manifestazione nazionale con gli esponenti under trenta dei due partiti, verrà svelato l'arcano.

 

L'obiettivo dei centristi è arrivare alle prossime europee del 2024 in doppia cifra, il sogno è superare il 14%. Per farlo, è indispensabile attrarre nuovi dirigenti, dal Pd, ma anche da Forza Italia. Il partito fondato da Silvio Berlusconi sta vivendo un momento di grande difficoltà. Antonio Tajani, tra impegni istituzionali e incontri indispensabili per realizzare il sogno di diventare il futuro Presidente della Repubblica, ha lasciato mano libera a Licia Ronzulli, diventata, de facto, il segretario in pectore di FI. Una scelta che non è piaciuta affatto ai deputati azzurri più esperti, che non apprezzano il clima di scontro creatosi con Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni in particolar modo. Una tensione crescente, che potrebbe portare a cambi di casacca. In questo scenario, il nome e il simbolo della federazione centrista acquisterà un valore politico di grandissima rilevanza. Una sorta di patente, indispensabile per poter giocare alla pari col campo progressista e un centrodestra mai così forte.