fabio pinelli

Csm, Terzo polo e centrodestra eleggono il vicepresidente: incarico a Pinelli

Christian Campigli

Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. La massima resa celebre dalla più grande scrittrice di gialli di tutti i tempi, Agatha Christie, descrive alla perfezione la dinamica politica che ha portato ieri all'elezione del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli. Con i voti del centrodestra e del Terzo Polo. Non è un mistero che Matteo Renzi nutra una grande stima per l'attuale guardasigilli, Carlo Nordio. Ed è sufficiente leggere il suo libro, «Il Mostro», per comprendere le convergenze parallele tra l'ex sindaco di Firenze e l'attuale Governo. Soprattutto sul tema giustizia. L'idea di riforma del terzo potere, la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati sono solo alcuni dei temi che avvicinano, ogni giorno di più, il leader di Italia Viva ai moderati. Ieri, Fabio Pinelli, laico della Lega, è diventato il nuovo vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Lo ha eletto il plenum, presieduto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, al terzo scrutinio, con 17 voti, contro i 14 andati a Roberto Romboli, del Pd. Una la scheda bianca.

 

  

 

Al termine dello scrutinio il presidente della Repubblica ha dunque proclamato Pinelli vicepresidente. «Cerchiamo di essere credibili, trasparenti e mai obliqui, nell'interesse supremo del Paese - ha detto Pinelli, intervenendo in plenum subito dopo la sua elezione -. Orienterò ogni mio comportamento al servizio del Paese, con il faro del Presidente della Repubblica. Sono emozionato e onorato per l'incarico gravosissimo. Anche a chi non mi ha votato dovrò garantire ascolto perché il comportamento del Csm sia orientato sempre a scelte condivise e meditate, secondo le diverse posizioni di ciascuno». Il neo vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura ha poi ricordato le parole del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia e proclamato beato: «Quando moriremo non ci sarà chiesto se siamo stati credenti ma credibili».

 

 

Pinelli si è laureato in giurisprudenza all'università di Milano ed è iscritto dal 1997 all'albo degli avvocati di Padova e dal 2010 anche all'albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte Suprema di Cassazione. Grande esperto di diritto penale dell'economia, è stato professore a contratto presso l'università Ca' Foscari di Venezia e titolare della cattedra di Diritto penale dell'ambiente, del lavoro e della sicurezza informatica (Internet e privacy). Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha rivolto «i migliori auguri di buon lavoro all'avvocato Pinelli». «Nel solco dei principi costituzionali - ha aggiunto - sono sicuro che saprà assolvere con equilibrio, rigore e leale collaborazione al delicato compito assegnato in seno all'organo di autogoverno della magistratura».