il caso

Di Maio inviato speciale nella Ue, Il governo frena e Gasparri (FI) plaude

“Ho molto apprezzato la presa di posizione del governo Meloni in merito alla designazione di Luigi Di Maio per un incarico da parte dell'Unione Europea". In una nota il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri plaude al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

"Sono intervenuto più volte sul tema e prendo atto con grande soddisfazione che il vice presidente del Consiglio Tajani ha dichiarato che non è la proposta di questo governo, ma di quello precedente. Come era chiaro si è trattato di un'iniziativa del governo Draghi-Di Maio. Ovvero Di Maio, che era ministro degli Esteri nel governo Draghi, ha designato se stesso per l'incarico di inviato speciale che deve essere assegnato dall'Unione Europea".

  

Così l'ex ministro grillino è volato nel Golfo Persico per incassare lo stipendio d'oro: dodicimila euro per lo specialo incarico nell'Unione. E il senatore azzurro tuona: "Un gravissimo conflitto di interesse in cui un esponente del governo designa se stesso alla vigilia della certa sconfitta elettorale al fine di avere una poltrona. In pratica Di Maio, nato come grillino anticasta, si fa casta fino alle estreme conseguenze. Sapendo di scomparire dalla scena politica, infatti non è stato eletto e il suo movimento non ha raggiunto il quorum, avrebbe fatto in modo di assicurarsi un prestigioso incarico utilizzando a tal fine la carica che ricopriva e che certamente avrebbe perso. Una condotta sconcertante. E non l’unica. Ci occuperemo anche del caso Taverna".

Perché tra incarichi, buonuscite, uffici e staff la vita dei grillini non rieletti sembrerebbe questa. Da Vito Crimi a Paola Taverna chi ha abbandonato Palazzo è stato "recuperato" dal M5S. "Bene ha fatto l'attuale governo - scrive ancora Gasparri - a prendere le distanze da una vicenda sconcertante e da una designazione fatta da un esecutivo che non c'è più. A questo punto le autorità europee non possono non prendere atto che l'attuale governo, legittima espressione della volontà elettorale, non ha in alcun modo designato Luigi Di Maio. E la presa di distanza dei vertici dall'attuale esecutivo dovrebbe indurre all'archiviazione di una proposta priva peraltro di quei requisiti di competenza e di adeguatezza indispensabili. I grillini super casta che si designano da soli ad incarichi di grande rilevanza costituiscono un ulteriore scandalo. Plaudo all'attuale governo e alla sua presa di posizione e attendo atti conseguenti da parte delle autorità europee, che non possono ignorare quanto più volte dichiarato da chi oggi legittimamente guida l’Italia”.