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Mattarella contro la guerra di Putin in Ucraina: ha stravolto tutte le regole

Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, è intervenuto sulla guerra in Ucraina e sulle colpe del capo del Cremlino. Secondo Mattarella, Putin ha stravolto tutte le regole internazionali e sta mettendo a repentaglio non solo la sopravvivenza dell'Ucraina ma dello stesso popolo russo. Ne ha parlato all’incontro organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio «Il grido della pace».

«La sciagurata guerra mossa dalla Federazione Russa contro l’Ucraina rappresenta una sfida diretta ai valori della pace, mette ogni giorno in grave pericolo il popolo ucraino, colpisce anche il popolo russo, genera drammatiche conseguenze per il mondo intero - ha detto Mattarella - Quell'aggressione stravolge le regole, i principi e i valori della vita internazionale. Approfondisce le divisioni nella comunità globale chiamata, invece, a trovare soluzioni cooperative urgenti a problemi comuni come le crisi sanitarie e alimentari, gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, le minacce terroristiche - ha aggiunto - Più che mai, in questo momento, abbiamo bisogno di un multilateralismo efficace. In questo impegno comune, accanto alle istituzioni internazionali e agli Stati, risulta sempre più importante il contributo di tutte le espressioni della società», ha detto ancora il Capo dello Stato.

  

 

 

 

Poi Mattarella ha parlato anche della minaccia nucleare. «La minaccia che ci troviamo ad affrontare induce qualcuno a ricorrere allo spettro di un ricorso all’arma nucleare. Sarebbe la perversa tentazione dell’escalation, della spirale di violenze che si alimentano di violenza. L’affermazione della logica dei più brutali e insensati rapporti di forza, che credevamo relegati a un oscuro passato». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’incontro organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio «Il grido della pace», alla Nuvola di Roma. «Dinanzi all’evocazione di scenari tanto terribili le nostre coscienze invocano la difesa di quel diritto alla pace che ci riunisce qui, oggi. Una pace che non ignori il diritto a difendersi e non distolga lo sguardo dal dovere di prestare soccorso a un popolo aggredito» aggiunge. «In Ucraina, come altrove, occorre riannodare i fili dell’umanità che la guerra spezza: vite, famiglie, legami umani e sociali. Occorre impedire che una nuova linea di faglia attraversi e si aggiunga alle troppe che già caratterizzano l’Europa, il Medio-Oriente, in tanti luoghi del mondo, separando i popoli con rinnovate cortine di odio» conclude il Capo dello Stato.