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Elezioni 2022, Renzi punta al 10%: così Mattarella chiederà a Draghi di tornare

Sergio Mattarella alla fine potrebbe richiamare Mario Draghi. Matteo Renzi intervistato a Sky TG24 nella trasmissione Casa Italia, venerdì 23 settembre, parla nell’ultimo giorno prima del silenzio elettorale per il voto di domani domenica 25 settembre. “La domanda a Draghi ‘ci stai?’ non gliela farò io. Gliela farà Mattarella, se noi arriveremo al 10%“, ha detto il leader di Italia Viva che ieri ha chiuso la campagna elettorale  del Terzo polo insieme a Carlo Calenda di Azione al Gianicolo, a Roma.  “Draghi e i suoi nel 2020 dicevano: ‘no’. Giustamente Draghi, ai giornalisti, risponde no. Ma se noi facciamo il 10% la domanda a Draghi gliela fa  Mattarella”, ribadisce Renzi. 

 

  

“Quei due hanno sbagliato, che pensino ai fatti loro. Gli interventi del Cancelliere Scholz e della presidente von der Leyen sono stati contro producenti, sono intervenuti a gamba tesa su vicende che non li riguardano”, ha detto ancora Renzi sugli interventi europei sul voto italiano. “Meloni e Salvini hanno però un atteggiamento sbagliato nei confronti  dell'Europa. Meloni, te ne se accorta che l'Europa ti ha dato 209 miliardi? L'Italia non ha bisogno di sovranismo ma di globalizzazione. Due esponente tedeschi – prosegue Renzi - avrebbero fatto meglio a non mettere il naso in cose che non li riguardano, ma Meloni e Salvini non possono pensare di dire ‘la pacchia è finita’. Cambiamola, questa Europa, ma senza usare slogan triti e ritriti”.

 

“Ho mandato a casa Letta perché stava aumentando le tasse, e ho fatto bene a mandarlo a casa”, ha detto il leader di Italia Viva, “il Pd ha sbagliato tutto, quando Letta tornerà a insegnare politica  in Francia, il corso è già fatto: basterà vedere la sua campagna elettorale, e quello è l'elenco delle cose che non si devono fare. Letta - ha aggiunto - ha un'ossessione autentica per me, un risentimento personale nei miei confronti, ma qui non si può decidere sulla base delle simpatie personali, perché si parla di politica”.

 

Con Conte è guerra aperta, anche in tribunale. “La frase di Conte è infame, cioè che letteralmente non si deve dire. Un ex presidente del Consiglio, incapace di rispondere nel merito, ha detto 'vieni in piazza senza scorta', con chiara minaccia fisica. Mi confronterò con lui in Parlamento, ma anche nelle aule giudiziarie, perché penso che Giuseppe Conte abbia superato il limite della civiltà e della continenza del codice civile”, ha detto Renzi a Sky TG24, "il modo in cui Conte ha fatto la campagna elettorale sul reddito di cittadinanza, la più scandalosa operazione di voto di scambio, è stato allucinante, politicamente scandaloso”.