l'aria che tira

L'aria che tira: arriva Monti, bye bye Paragone. "Dio lo abbia in gloria", la replica del prof spiazza tutti

Gianluigi Paragone è tra gli ospiti di Myrta Merlino a L'aria che tira, il programma di La7. Il leader di Italexit da tempo denuncia una sorta di censura della tv ai danni del suo partito, nonostante gli ultimi sondaggi lo diano, seppur di poco, oltre l'asticella del tre per cento del Rosatellum. Insomma, l'occasione è buona e Paragone può illustrare il suo programma a una nutrita platea televisiva. Ma l'intervista dura meno del previsto e tutto precipita quando si collega il senatore a vita ed ex premier Mario Monti. Ma andiamo con ordine.

 

  

Nella puntata di martedì 13 settembre Paragone afferma che Fratelli d'Italia non possa essere considerato una forza anti-sistema nonostante gli anni di opposizione al governo di Mario Draghi. "È una campagna elettorale finta, fanno finta di beccarsi ma è come il wrestling, sono d'accordo sulle mosse..." spiega Paragone. Il leader di Italexit conferma il suo no all'invio di armi all'Ucraina: "C'è il disegno preciso degli Stati Uniti di annientare Vladimir Putin e non arrivare a una mediazione". 

 

"Vuoi dare voce alle piazze di scontenti, no green pass e no vax?", chiede la conduttrice. "Non ho solo dato loro la voce, ho dato l'addensante che consente di non buttare via quell'esperienza" politica. "Le cicatrici le portiamo ancora addosso, non posso dimenticare quello che è accaduto. L'emergenza oggi non è il caro energia, che c'era anche prima, ma le bollette proibitive", spiega il leader di Italexit. 

 

Intervengono poi il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, e il direttore del sito del Fatto Peter Gomez, e si collega finalmente il senatore Monti. "Saluto Paragone e gli faccio un in bocca al lupo per le elezioni..." taglia corto allora Merlino che sorprende il leader di Italexit: "Il diritto di tribuna è già finito?" dice con un sorriso amaro, con la giornalista che ironizza: "Ti prendo a piccole dosi, come una cura omeopatica". "Non vorrei mai che la democrazia ne risulti ferita da questo spazio eccessivo" ribatte Paragone che conclude con una stoccata: "Mi raccomando... Dio lo abbia in gloria Mario Monti!". 

 

Dopo il blocco pubblicitario ecco che la parola passa proprio all'ex premier che abbastanza sorprendentemente ringrazia Paragone per le parole "gentili", e si augura che il senatore vada in Parlamento perché è una "delle voci più forti" di Palazzo Madama, "anche se non sono mai d'accordo con lui".  Sull'episodio torna lo stesso Paragone che su Twitter scrive: "Si collega Monti e per incanto finisce il tempo di ItalExit a #lariachetira ... ...non sia mai che la Democrazia esca ferita da una minima interlocuzione!", riassume il senatore.