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Albino Ruberti si difende: nessuna corruzione, parlavamo di Roma e Lazio

«Ognuno di noi in momenti di rabbia grida cose che non farebbe mai». A parlare è Albino Ruberti, ex capo di Gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in un’intervista su "Il Corriere della Sera". «C’era stato - ha spiegato - un contrasto a cena. Avevo fatto una battuta infelice». «Avevo detto - racconta - a uno presente che aveva bevuto troppo. Si è sentito offeso, ha reagito male. Mi ha aggredito, sono volate parole grosse e un altro ha fatto da paciere». Di cosa si è parlato a tavola? «Di calcio». Vladimiro De Angelis «era intervenuto per sedare la rissa, e dal suo punto di vista, un uomo di affari, era una perdita di tempo per una stupidaggine. Da lì la frase "mi ti compro"». Alla domanda se avesse ricevuto le scuse in ginocchio, Ruberti risponde: «No. Me me sono andato. E il giorno dopo ho chiesto scusa. È una cosa ormai chiarita, vecchia di due mesi. Dispiace sia stata tirata fuori ora. Mi sono dimesso per evitare strumentalizzazioni».

 

  

 

 

 

E Ruberti conferma tutto anche sulle pagine di "Repubblica". «Il calcio si è mescolato alla politica ed è andata a finire così». Risponde così Albino Ruberti in un’intervista a "La Repubblica" in merito al video diffuso dal quotidiano "Il Foglio" che lo ha costretto alle dimissioni. «Parlavamo - spiega - della Roma e della Lazio. Poi la situazione è degenerata quando al pallone si è mischiata la situazione politica del frusinate e le chiacchiere sulle prossime Regionali. Se non ci credete...non posso mica inventarmi cose non successe». Per 
Ruberti non c’è stata alcuna «questione amministrativa. Nessun episodio di corruzione, figuriamoci. Era solo calcio. Il filmato? Non so chi l’abbia girato».