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Programma, simboli e collegi: il centrodestra a passo svelto verso le elezioni

Chiudere il lavoro sul programma di governo all'inizio della prossima settimana così da poterlo consegnare al Viminale, assieme ai simboli, entro il 14 agosto, e parallelamente portare avanti il tavolo sulla ripartizione dei candidati ai collegi uninominali cercando di trovare la quadra che accontenti anche i centristi. Sono questi gli obiettivi del centrodestra che punta deciso alle elezioni del 25 settembre. Come sottolineato anche dalla leader di Fdi, Giorgia Meloni, i rappresentanti dei partiti stanno "lavorando sul programma in modo spedito e penso che questa settimana finiranno".

 

  

 

Nella terza riunione andata in scena oggi d'altronde è proseguito il lavoro di definizione dei temi e si è trovata una sintesi intorno all'impianto su cui ruoterà la proposta politica. Tra i punti toccati nel documento la definizione della collocazione internazionale della coalizione, e poi ovviamente tasse, lavoro, sicurezza, riforme (con presidenzialismo e autonomia in cima ai pensieri di Fdi e Lega). Gli sherpa dei partiti torneranno a riunirsi martedì per ultimare tutte le fasi di strutturazione del programma elettorale, ma comunque viene sottolineato che "il centrodestra unito ha una visione precisa del futuro e degli interventi necessari per rilanciare l'economia italiana e l'intero sistema Paese". Probabilmente servirà qualche giorno in più, e il lavoro dovrebbe proseguire anche dopo Ferragosto per chiudere il discorso sui collegi tra mappatura e spartizione, soprattutto dopo che al tavolo è tornata a sedersi Italia al centro, la formazione di Giovanni Toti. Il nodo da scogliere è quello legato alla quota di collegi da destinare ai centristi, al momento fissata a 11. Resta da capire infatti se l'Udc deciderà di presentare una propria lista o se andrà assieme a Forza Italia.

 

 

Più avanti, dopo il voto, e se il centrodestra otterrà la vittoria, sarà definita la squadra di governo, anche se Matteo Salvini già reclama il ministero dell'Interno. Il segretario del Carroccio da Lampedusa è chiaro: "Conto che al Viminale ci vada un uomo o una donna della Lega". Non solo, "se gli italiani il 25 settembre sceglieranno il centrodestra e la Lega avrà più voti, a me toccherà l'onore, ma anche l'onere, di indicare il presidente del Consiglio". Concetto base questo condiviso da Meloni che, intervistata alla Versiliana a Marina di Pietrasanta, a chi le chiede se farà il suo nome o quello di altri per la carica di premier, replica netta: "Lei sa come funzionano le regole della coalizione".