la solita sinistra

Mancano lavoratori, la ricetta di Orlando: "Politiche migratorie più permissive"

Applicare politiche migratorie meno restrittive per compensare alla mancanza di lavoratori. E' uno degli aspetti della ricetta sull'occupazione del ministro del Welfare Andrea Orlando. «I lavoratori non si trovano perché non ci sono». Così Orlando, nel corso dell’EY Italy Outlook Talk dal titolo «Come cambieranno i nostri modi di vivere e lavorare?» commenta l’allarme rilanciato ancora dalle imprese sulla mancanza di mano d’opera che rischia di ipotecare la crescita di alcuni settori.

  

«Il problema della mancanza di lavoratori esiste perché c’è un impatto demografico significativo sul lavoro. E assieme a questo sono state condotte politiche migratorie miopi e proibizioniste che hanno teso solo a creare barriere. Se ci aggiungiamo anche il fenomeno delle migrazioni giovanili... possiamo dire che i lavoratori non si trovano perché non ci sono, non per altri motivi», prosegue.

Cosa fare? «Sicuramente politiche migratorie più lungimiranti, sicuramente lavorare sul fronte salari perché se i lavoratori se ne vanno o non vengono proprio perché le buste paga in Italia sono comparativamente più basse. Senza contare che c’è poi il tema di come le imprese vanno incontro alle esigenze dei lavoratori... se chiedi un investimento più potente sulle competenze dovrai iniziare a pensare anche a come assecondi le loro aspettative», aggiunge Orlando prima di aprire il capitolo più dolente: «quello del rispetto dei contratti e del lavoro nero che in Italia è ancora patologico». «Se uno devo fare il cameriere preferisce farlo in un Paese dove ti danno una busta paga regolare, con un contratto, e non dove metà ti viene dato in nero... su 100 imprese verificate dall’Inl, 90 sono fuori norma sui contratti... questo non è indifferente al problema e parliamo soprattutto di servizi, turismo... i settori che più si lamentano per la carenza di mano d’opera», conclude.