caso del barone nero

In Onda, "ora tutti in ginocchio da Giorgia Meloni". Paolo Mieli annienta la sinistra e la pessima strategia pre-elezioni

Un Paolo Mieli scatenato disintegra la sinistra ed il suo leader Enrico Letta nella puntata dell’11 dicembre di In Onda, programma di La7 condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo. L’ex direttore del Corriere della Sera fa letteralmente a pezzi i dem per la partecipazione ad Atreju 21, la kermesse organizzata da Fratelli d’Italia a Roma: “Io sono così felice di vivere in Italia che è un paese dove tutti dicono che ci vuole la memoria, ma due mesi fa e non due anni fa, la Meloni sembrava il demone protettore del 'Barone nero’, che aveva organizzato tutto. Crosetto si alzò indignato da uno studio televisivo per questa cosa qui. Oggi siamo con l’albero di Natale e tutti vanno ad Atreju in ginocchio dalla Meloni. È un Paese così allegro e felice, chissenefrega di quanto detto. Adesso è tutto dimenticato dopo che sono stati messi in campo prima di importanti elezioni comunali”. 

 

  

 

Mieli è un fiume in piena e non scorda tutto ciò che è stato detto su Giorgia Meloni e i legami del suo partito con Roberto Jonghi Lavarini, dicendo ciò che molti politici di centrodestra hanno sempre detto sul caso ‘fascismo’, scoppiato per un servizio di PiazzaPulita mandato in onda proprio prima delle elezioni comunali dello scorso ottobre: “Letta dovrebbe dire 'scusate, sul barone nero abbiamo un po' esagerato’. Se tu metti in campo il fatto che siamo più o meno alla vigilia della marcia su Roma e il giorno c’è la festa di Mussolini e tutti vanno là Gramsci compreso… È un qualcosa che si diceva soltanto perché c’era il voto. Sono stati coinvolti pensatori, persone che scrivono e che si alzano… Dico - chiude Mieli - state attenti, perché usare valori fondamentali perché era la vigilia delle elezioni…”.