riunione dei municipi

Roma, Roberto Gualtieri comincia male. Esclude l'unico presidente di Municipio di centrodestra dal vertice sui rifiuti

Francesco Storace

Più Chavez che Petroselli (e così fa contenti pure i Cinque stelle tanto tanto amici del Venezuela). Al sindaco Roberto Gualtieri deve essere partito un neurone rosso che gli ha fatto dimenticare alla prima mossa che cosa rappresenta il Campidoglio. È la casa dei romani. Tutti. Anche quelli di destra, a partire da quelli eletti dal popolo come presidenti di municipio. Non c’è bisogno di avere già lo staff in funzione per ricordarsi le minime regole istituzionali. Il sindaco ha l’emergenza rifiuti in tutta la città e convoca i 15 presidenti dei municipi per risolverla. Sala delle Bandiere, li conti, ma sono 14. Perché si sono «scordati» di invitare l’unico presidente di destra, Nicola Franco, eletto in un municipio di 257mila abitanti, il sesto - quello delle Torri, a partire da Tor Bella Monaca - pari alla dodicesima città d’Italia. No, non si commettono sgarbi del genere, signor sindaco. Sono ammessi solo nei Paesi a vocazione totalitaria, dove il dissenso è messo ai margini, se una carica istituzionale del territorio si può definire dissenso. Non reggerebbe manco la scusa del green pass... Così non si comincia bene.

 

  

 

Quel territorio ha votato a destra e ha scelto Nicola Franco. È l’unico municipio dove al ballottaggio Enrico Michetti aveva prevalso su Gualtieri 54 a 46. E il nuovo presidente del municipio aveva stravinto sul suo rivale grillino 61 a 39. Più del sindaco, che si è fermato al 60 in tutta la città. E questa può essere la ragione per escludere il rappresentante istituzionale del territorio dal tema dei rifiuti? Parliamo della zona a cui Michetti aveva promesso - insediandolo proprio alle Torri - l’assessorato alle periferie. Gualtieri vuole invece negare la raccolta dell’immondizia? Siamo al confine con l’Agro romano. Un territorio pieno di discariche abusive. E l’impianto di Rocca Cencia, con un andirivieni di camion che trasportano rifiuti da una parte all’altra della città. Eppure, il sindaco e il presidente del municipio si erano sentiti giovedì, a tarda sera. E nemmeno una parola sulla riunione di 24 ore dopo. Giustamente, Nicola Franco ci resta di stucco a leggere i giornali di ieri. «Dalla stampa si apprende che il neo eletto sindaco di Roma Roberto Gualtieri abbia incontrato i presidenti di 14 municipi per affrontare il problema dei rifiuti e del decoro urbano, escludendo deliberatamente il Municipio VI delle Torri». «Questo fatto, se confermato, sarebbe un grave sgarbo istituzionale nonché un gravissimo affronto contro i miei e nostri concittadini che hanno semplicemente fatto una scelta di voto diversa da Gualtieri». Hai voglia ad aspettare una smentita, una giustificazione, una nota di scuse. Nulla di nulla dal «nuovo» Comune di Roma. Un silenzio assordante, inspiegabile per chi ha ricoperto importanti cariche istituzionali come il neosindaco. Che probabilmente non sa che rischia di trovarsi Nicola Franco a partecipare a tutte le sedute dell’Assemblea Capitolina a chiedergli conto del trattamento riservato al sesto municipio, che presiede per la volontà democratica degli elettori che lo hanno eletto con gran consenso.

 

 

E pensare che Gualtieri era anche andato in quel municipio, proprio come in tutti gli altri, e nulla poteva lasciare immaginare un atteggiamento del genere. Anzi no. Da quelle parti ha fatto anche di peggio. Senza dire nulla al presidente, se ne era poi andato in una libreria famosa, quella che a Tor Bella Monaca si è vantata di non voler vendere il libro autobiografico di Giorgia Meloni. Le istituzioni no. Compagne e compagni sì. Così vuol fare il sindaco di tutti Roberto Gualtieri? Punendo Tor Bella Monaca perché non vota più rosso come ai vecchi tempi? Il dubbio prende anche un consigliere comunale di Fdi, Andrea De Priamo, per ora l’unico ad essersi accorto dello scivolone istituzionale del «primo cittadino». Non si ripeta più. Perché su «un tema importante come quello dei rifiuti, non può essere escluso un territorio intero solo perchè politicamente rappresentato dal centrodestra. Ci aspettiamo che il sindaco neoeletto rispetti tutte le forze politiche e soprattutto tutti i cittadini». Per ora non sembra averlo capito.