la condanna

Vittorio Feltri ridicolizza la Raggi: pago anche 20mila euro basta che non rompe più

«Pagare 11mila euro. Ma che condanna è... Pagherò, pagherò. Che mi frega di 11mila euro. Ne pago anche 20, basta che non mi rompa più i c... Sono talmente contento, anzi felicissimo. Non è una condanna, ma un applauso. Se gradisce posso inviare alla Raggi anche delle bottiglie di champagne». Con queste parole Vittorio Feltri commenta all’Adnkronos la condanna per diffamazione per un articolo apparso in prima pagina su Libero dal titolo «Patata bollente» riferito a Virginia Raggi, sindaco di Roma.

 

  

 

«Aveva chiesto tre anni e 4 mesi di galera per una "patata bollente" che non ho neanche fatto - ricorda ancora Vittorio Feltri- Io ero direttore editoriale e non direttore responsabile».

La sindaca uscente aveva esultato così per la condanna: «Con quel titolo Feltri non ha offeso solo me ma tutte le donne. Mi auguro che questo episodio serva come monito e per riflettere seriamente sui temi del sessismo e dell’hate speech. Il rispetto delle donne, e delle persone, deve venire sempre prima di tutto».