false denunce di violenza

"A rischio gli affidamenti dei figli minori". Le associazioni denunciano gli emendamenti di Valeria Valente

Massimiliano Gobbi

Con la Riforma del processo penale, sottoposta al fuoco incrociato degli emendamenti, in arrivo un duro colpo di mano sulla «Bigenitorialità». A denunciare tale criticità le associazioni dei genitori separati più autorevoli a livello nazionale, come Adiantum, Colibrì e Mantenimento Diretto, che irrompono contro gli emendamenti della senatrice Valeria Valente del Pd. Uno, in particolare, ha destato scalpore, e cioè l’emendamento 15.0.8/2 presentato dalla senatrice in tema di affidamento dei figli minori che, secondo le associazioni, «rischia di bloccare i provvedimenti di affidamento a causa delle false denunce di violenza» che, nelle separazioni, sono più dell'80% e che con l'emendamento verrebbero «lette» anche nel processo civile, dove fino ad oggi «non è permesso assumerle come mezzo di prova», se non accertate in sede penale con una «formale condanna».

 

  

 

«Si sta consumando un colpo di mano contro la legge 54/2006, che disciplina l’esercizio della Bigenitorialità in Italia - afferma Alessio Cardinale, portavoce nazionale di Adiantum - Il sistema giudiziario ha fatto da argine istituzionale contro il dilagare delle false denunce in sede di separazione, che vengono lanciate allo scopo di interrompere la relazione affettiva di uno dei genitori con i figli, solitamente il padre. Con questo emendamento, invece, viene a cadere il sistema di garanzie democratiche fondato sulla logica separazione tra processo civile e penale, e si crea una pericola commistione tra procedimenti in corso, tale da non garantire l’accertamento della verità e causare ulteriori danni ai genitori vittime di tale sistema».