rischi di incostituzionalità

Mario Draghi prepara la bomba atomica: green pass per poter votare

Gianfranco Ferroni

Il green pass ormai c’è. Ma il premier Mario Draghi certo non si ferma al primo atto, ovvero all’obbligo di esibire il certificato verde per accedere ai ristoranti e agli spettacoli. Il secondo atto è già annunciato, con il pass che diventerà indispensabile per salire su treni a lunga percorrenza, aerei e traghetti. C’è però un terzo atto, che sta facendo impazzire alcuni giuristi: rendere obbligatoria la certificazione per accedere ai seggi elettorali. Una mossa che da Palazzo Chigi qualcuno sta spifferando da ieri pomeriggio, definendola come «l’atomica di Draghi». Una parziale anticipazione l’ha già fornita il segretario del Pd Enrico Letta, che vuole in lista solo candidati vaccinati. Dall’elettorato passivo a quello attivo però il cammino è breve.

 

  

 

Ma quello di andare a votare solo con il pass «pone seri rischi di incostituzionalità», afferma un professore universitario che si sta occupando del tema, «perché il diritto al voto non può essere limitato da nessuno». E l’elenco dei dubbi, per l’accademico, è lungo: «C’è una corrente di pensiero che vuol bypassare il problema facendo entrare nelle scuole solo i vaccinati, e quindi toccherebbe allestire dei seggi all’aperto, fuori dagli istituti, dedicati ai no-vax. Questo però non garantirebbe la segretezza del voto, sarebbe una schedatura: aprendo quelle urne si conoscerebbero esattamente le tendenze politiche dei non vaccinati. Ma esiste anche un altro problema, che nascerà con il "secondo atto": sono tanti quelli che hanno la residenza, per esempio, a Roma, ma vivono a Milano, Palermo, Torino, in località comunque distanti dal seggio, e che puntualmente usufruiscono degli sconti per tornare a votare a casa grazie al treno. A questi bisogna assicurare la possibilità di salire a bordo dei convogli a lunga percorrenza anche senza il pass. Certo, se si vorrà negare comunque il voto ai no-vax, il pasticcio diventerà ancora più grande. Sarebbe come dire che a una parte della popolazione è vietato votare per motivi sanitari: questo creerebbe seri problemi di ordine pubblico». Un altro lavoro per il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese...