tira una brutta aria

Mario Draghi è stufo dei partiti. Il retroscena bomba: troppe liti, tradimenti e fronde interne

All’interno della maggioranza di Governo c’è fibrillazione ed è un ministro a raccontare lo sfogo di Mario Draghi: “Draghi è un uomo paziente, abituato alle trattative. Però si è stufato. Vedrete”. La frase nasce dagli ultimi convulsi giorni vissuti dall’Italia tra polemiche su green pass e riforma della giustizia: secondo il Premier i partiti non si rendono conto della gravità del momento che sta vivendo il Paese. Ormai è svanita l’unità nazionale dei primi giorni e ognuno va per la sua strada, con continue sparate e bordate da tutte le parti.

 

  

 

L’Unione Europea ha dato l’ok al Pnrr, ma non si può - evidenzia Libero - tornare indietro ai tempi dei litigi continui, dei personalismi, degli smarcamenti dei partiti verso il governo e delle fronde interne verso i capi partito, dei tradimenti degli accordi presi. Tutte queste problematiche messe insieme costringono i ministri a mediazioni estenuanti e rallentano l’azione del Governo, in un periodo in cui Draghi è convinto che si debba affrontare ancora la parte più difficile della rotta.

 

 

Il premier è preoccupato per quello che potrà succedere a partire dal 3 agosto, data in cui inizierà il semestre bianco, periodo in cui il presidente della Repubblica non può sciogliere le Camere: il disordine andrà ai massimi livelli e sarà soprattutto il Movimento 5 Stelle a creare il caos. Il rapporto con i grillini si è definitivamente deteriorato dopo lo strappo sulla riforma della giustizia di Marta Cartabia, che aveva trovato un accordo con i ministri pentastellati, prima di essere pesantemente attaccata dai parlamentari del M5S. E Draghi storce la bocca anche per i continui attacchi al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Ma non è solo il Movimento nel mirino: anche Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, spesso fa irritare tutti a Palazzo Chigi con le sue uscite fuori luogo.